Tulipani di pomodorini e mozzarella: l' aperitivo mediterraneo che profuma di primavera semplice e d'effetto.
C’è un modo per sorprendere gli ospiti senza complicarsi la vita: portare in tavola la semplicità che sa di sole, profumo di basilico e colori dell’orto. Questo aperitivo sfizioso è un piccolo bouquet da gustare: pomodorini freschi, mozzarelline e un tocco di basilico, disposti su stecchi come fossero tulipani appena raccolti.
L’idea nasce da quelle giornate leggere, in cui si ha voglia di qualcosa di bello da vedere e buono da mangiare, senza passare ore in cucina. Perfetto per una cena all’aperto, un brunch, un antipasto dell’ultimo minuto. Un fiore mediterraneo, tutto da mordere.
La cucina pugliese è un tesoro di sapori autentici, e i lampascioni fritti nella friggitrice ad aria ne sono un perfetto esempio. Con la loro croccante panatura dorata e il cuore morbido, questi bulbi dal sapore amarognolo diventano uno stuzzichino irresistibile.
Peperoni arrostiti al forno: il contorno più gustoso della cucina pugliese. Questo piatto racchiude i sapori autentici tradizionali, con ingredienti semplici e una preparazione facile.
Peperoni arrostiti: un piatto povero che racconta la Puglia
Ricetta dei Peperoni Arrostiti alla Pugliese
Ingredienti per i peperoni arrostiti pugliesi
- 5 peperoni misti (rossi, gialli e verdi)
- 2 spicchi d'aglio (tagliati a pezzetti)
- Abbondante olio extravergine d'oliva pugliese
- Sale q.b.
- Prezzemolo tritato (a piacere)
- Opzionale: Olive nere per un tocco extra di sapore
Procedimento passo dopo passo
Come arrostire i peperoni
- Lavate accuratamente i peperoni sotto acqua corrente.
- Asciugateli con un panno pulito e lasciate il picciolo intatto.
- Disponeteli su una teglia foderata con carta forno oppure direttamente sulla griglia del forno.
- Preriscaldate il forno a 180°C in modalità ventilata.
- Infornate i peperoni e lasciateli cuocere per 25-30 minuti, girandoli a metà cottura per garantire una doratura uniforme.
- Una volta cotti, trasferiteli subito in un sacchetto di carta (come quelli del pane) e chiudetelo bene.
Come spellare i peperoni facilmente
- Lasciate i peperoni nel sacchetto per 30 minuti: il vapore aiuterà a rimuovere facilmente la pelle.
- Una volta intiepiditi, eliminate il picciolo, i semi interni e la pelle esterna.
- Tagliateli a listarelle sottili e trasferiteli in una ciotola capiente.
Il condimento perfetto per i peperoni arrostiti
- Aggiungete olio extravergine d’oliva, l’aglio tritato e il sale.
- Mescolate bene e lasciate insaporire per almeno 10 minuti prima di servire.
- Servite i peperoni arrostiti come contorno per carne e pesce oppure gustateli con pane pugliese abbrustolito.
Consigli per servire i peperoni arrostiti
- Questo piatto è vegano e vegetariano, perfetto per chi cerca un'alternativa sana e gustosa.
- I peperoni arrostiti possono essere arricchiti con olive nere, o alici per un sapore più deciso.
- Ottimi anche come antipasto, possono essere serviti con patate lesse o su una bruschetta di pane pugliese.
Un piatto della cucina pugliese che conquista al primo assaggio
I peperoni arrostiti sono un contorno semplice e squisito, perfetto per accompagnare ogni piatto. Grazie alla loro consistenza morbida e al condimento profumato, conquistano al primo boccone. Preparali per un pranzo in famiglia o una cena speciale.
Potrebbero interessarti anche:
Tag:
peperoni arrostiti pugliesi, cucina pugliese, peperoni al forno ricetta pugliese, contorno pugliese, peperoni al forno facili, peperoni al forno con aglio, peperoni arrostiti ricetta autentica, peperoni al forno condimento, peperoni arrosto senza buccia, peperoni arrostiti in padella, peperoni al forno alla pugliese, peperoni arrostiti con prezzemolo
La frittata di cipolle è una ricetta semplice e autentica della tradizione contadina. Con pochi ingredienti genuini, racchiude tutto il sapore di un piatto rustico e gustoso. Perfetta per ogni occasione, conquista al primo assaggio.
L’insalata di polpo con limone è una ricetta tipica della cucina pugliese che racchiude tutta la freschezza e l’autenticità dei sapori mediterranei. Questo piatto, perfetto come antipasto o secondo, è arricchito da ingredienti genuini come l’olio extravergine di oliva, il prezzemolo fresco e il limone biologico. Facile da preparare, porta in tavola il gusto del mare e della tradizione pugliese.
Insalata di Polpo con Limone
Ingredienti per 4 persone
- 1 kg di polpo fresco
- 1 limone biologico (succo e scorza grattugiata)
- 4 cucchiai di olio extravergine di oliva pugliese
- 1 spicchio d’aglio tritato finemente
- 3 cucchiai di prezzemolo fresco tritato
- Sale q.b.
- Pepe nero macinato fresco q.b.
Preparazione
Consiglio:
Per un sapore più autentico, si consiglia di cuocere il polpo in un tegame di terracotta. Questo materiale permette di mantenere una temperatura costante, esaltando al meglio i sapori del piatto.
Potrebbero interessarti anche:
Tag:
L’insalata di puntarelle è un contorno fresco e croccante, perfetto per pranzi e cene importanti. Ideale da servire durante le festività come Natale e Pasqua.
Un Contorno Fresco e Croccante
Ingredienti:
- Puntarelle (cicoria catalogna): 1 cespo (circa 1,5 kg)
- Filetti di acciughe sott’olio: 5
- Olio extravergine d’oliva q.b. 40 g.
- Aceto di vino bianco 10 g.
- Aglio: ½ spicchio
- Sale e pepe: q.b.
Procedimento:
Consiglio:
Variante:
Tag:
Le alici marinate sono un antipasto pugliese tradizionale, semplice da preparare e incredibilmente saporito. Questo piatto, che esalta la freschezza del pesce azzurro, è una delle ricette più amate della cucina regionale grazie alla sua capacità di unire sapore, tradizione e leggerezza. Perfetto per iniziare un pasto con un tocco mediterraneo, questo piatto porta in tavola la bellezza del mare e l’autenticità delle materie prime pugliesi.
Ecco di seguito gli ingredienti e come prepararle
Ingredienti per 4 persone:
- 500 g di alici fresche
- 200 ml di aceto di vino bianco
- 200 ml di succo di limone
- 2 spicchi d’aglio
- Prezzemolo fresco q.b.
- Olio extravergine d’oliva q.b.
- Sale e pepe q.b.
Preparazione della ricetta:
Un prodotto PAT della tradizione Pugliese
I Benefici nutrizionali delle alici
Sicurezza alimentare: prevenire il rischio Anisakis
Potrebbero interessarti anche:
Tag:
La cucina pugliese vanta da tempo queste specialità tradizionali: anguille e capitoni, che trovano il loro posto immancabile sulle tavole pugliesi, soprattutto durante la vigilia di Natale.
Questi prodotti, che nascono nella laguna di Lesina, sono legati a una tradizione antica che affonda le sue radici nella cultura locale. Con la loro forma serpentina e una carne grassa e saporita, le anguille e i capitoni sono considerati una vera eccellenza della gastronomia pugliese. Vivono in uno degli habitat più unici del Gargano, una laguna che mescola acqua dolce e salata, creando un ecosistema ideale per la crescita di queste specie.
La Laguna di Lesina: un patrimonio unico
Questo mix crea un ambiente ricco di nutrienti, ideale per la crescita dell’anguilla (Anguilla anguilla) e del capitone. Nella vicina laguna di Varano, invece, si allevano ostriche, considerate tra le più carnose della Puglia.
Capitoni e anguille: differenze, dimensioni e peso
Capitone (femmina adulta): Può raggiungere lunghezze superiori al metro e mezzo e pesare fino a 3-4 kg. La sua carne è grassa, ricca e particolarmente adatta a piatti festivi.
Anguilla (maschio o giovane esemplare): Più piccola, varia tra 40 e 60 cm di lunghezza, con un peso medio di 500 g – 1 kg.
Nutrizione di anguille e capitoni
Le anguille e i capitoni si nutrono principalmente di piccoli pesci, crostacei, insetti, larve e molluschi. Questa dieta varia in base all’ambiente e alla disponibilità di cibo nei fondali della laguna, che rappresentano una risorsa fondamentale per il loro sviluppo e la loro crescita.
Difficoltà e declino nella produzione di anguille e capitoni
Caldo e moria di pesci: Le alte temperature hanno ridotto i livelli di ossigeno nell’acqua, causando la morte di diverse specie ittiche, incluse le anguille.
Manutenzione insufficiente dei canali: I canali che collegano la laguna al mare non sono stati adeguatamente puliti, ostacolando il ricambio idrico e peggiorando la qualità dell’acqua.
Questi problemi hanno alterato l’habitat delle anguille, riducendo significativamente le catture e creando difficoltà per i pescatori locali.
Il ciclo di vita e il viaggio straordinario
Il capitone e l’anguilla di Lesina seguono un ciclo vitale unico, che li rende affascinanti. Nascono nel Mar dei Sargassi, una regione dell’Atlantico centrale, dove le anguille si riproducono a migliaia di metri di profondità. Le larve, chiamate leptocefali, iniziano un viaggio epico di migliaia di chilometri, sfruttando le correnti oceaniche per raggiungere le coste europee e il Mediterraneo.
Una volta arrivate a Lesina, le anguille si dividono tra:
Maretiche: Pronte per intraprendere la migrazione riproduttiva verso il mare.
Pantanine: Più giovani, che rimangono nei fondali della laguna, nutrendosi di piccoli pesci, crostacei e insetti.
Questo ciclo vitale straordinario collega la laguna di Lesina al Mar dei Sargassi, conferendo a questo prodotto un valore unico nel panorama ittico internazionale.
Presidio Slow Food
Il capitone di Lesina è stato riconosciuto come Presidio Slow Food, a tutela della qualità del prodotto e delle tradizioni locali legate alla pesca. La pesca del capitone a Lesina riconosciuta come sostenibile, viene effettuata con l'uso tradizionale di ceste a nassa, che limitano l'impatto ambientale e rispettano l'equilibrio della laguna.
La Sagra dell’Anguilla di Lesina
Ogni anno, nel mese di dicembre, la laguna di Lesina ospita la tradizionale Sagra dell’Anguilla, un evento che richiama visitatori da tutta la regione. Durante la manifestazione, è possibile degustare questi pesci dalla forma serpentina e dalla carne grassa in molti modi diversi:
Arrostiti alla brace: Una preparazione semplice e gustosa che esalta il sapore naturale del pesce.
Fritti: Croccanti e irresistibili, perfetti come antipasto o secondo piatto.
Al forno con lampascioni: Una ricetta tipica che abbina la dolcezza del pesce all’intensità delle verdure selvatiche.
Cotto con verdure selvatiche: Una preparazione tradizionale che unisce il sapore intenso del capitone alla freschezza e all’aroma delle erbe spontanee del Gargano.
La sagra non è solo un momento di degustazione, ma anche un’occasione per valorizzare il territorio e la cultura culinaria di Lesina, rendendo omaggio a un prodotto simbolo della laguna.
Proprietà nutrizionali
Il capitone e l’anguilla sono pesci particolarmente nutrienti, ricchi di omega-3, fondamentali per la salute cardiovascolare, e di vitamine come la vitamina A e la vitamina D. La loro carne grassa fornisce un’elevata quantità di energia, rendendoli ideali per i periodi freddi.
In conclusione il capitone e l’anguilla di Lesina rappresentano molto più di un prodotto gastronomico: sono simboli di una cultura profondamente legata al territorio e di una biodiversità che merita di essere preservata. Negli ultimi decenni, la popolazione di anguille europee ha subito un calo drammatico, stimato intorno al 90%. L'anguilla è stata classificata nella Lista Rossa dell’IUCN, Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, una specie in pericolo critico, evidenziando l'urgenza di misure per la sua tutela. Per questo motivo, il loro consumo è sempre più limitato ed è legato principalmente alle tradizioni culinarie natalizie.
Tag:
cucina pugliese, capitone, anguille di Lesina, laguna di Lesina, Slow Food, Gargano, tradizioni natalizie, ricette pugliesi, cucina pugliese, cucina di Natale, ricette tradizionali autentiche, cultura gastronomica, sagra dell’anguilla, biodiversità marina, pesce di lago, cucina sostenibile, specialità italiane, tradizioni italiane, ecosistemi italiani
Lampascione: un simbolo della cucina tradizionale pugliese_
Il lampascione, scientificamente noto come Muscari comosum, è un bulbo dal colore violaceo dalla forma simile a una piccola cipolla, che cresce spontaneamente, soprattutto nei terreni incolti, a una profondità di circa 15-20 cm. È facile riconoscerlo grazie al suo fiore violaceo, che spunta in superficie, mentre il bulbo viene raccolto tradizionalmente tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.
Si distingue per il suo gusto unico, amarognolo e aromatico, che lo rende ideale per una vasta gamma di preparazioni. Da secoli, il lampascione è protagonista di piatti semplici e genuini, dagli aperitivi e frittelle a ricette più sfiziose e creative. Presente sia nei pasti quotidiani che nelle occasioni speciali, questo bulbo racchiude in sé tutto il sapore della tradizione e il legame con la terra.
Le radici antiche del lampascione: tra storia e cultura
Le origini del lampascione risalgono a millenni fa, quando Egizi, Greci e Romani ne apprezzavano le qualità culinarie e terapeutiche. Nel I secolo d.C., Plinio il Vecchio ne descriveva gli usi nella medicina e nella cucina, mentre durante il Medioevo il bulbo continuò a essere coltivato per il suo valore alimentare e medicinale. La sua diffusione è legata alla tradizione contadina pugliese, dove rappresentava un alimento prezioso e un simbolo di legame con la terra.
Un alleato naturale per la salute: proprietà e controindicazioni
Il lampascione è noto per le sue proprietà antinfiammatorie, depurative e diuretiche, grazie ai composti solforati che favoriscono la purificazione dell’organismo. Ricco di fibre e con sole 37 calorie per 100 grammi, è ideale per chi cerca alimenti nutrienti ma leggeri. Tuttavia, il consumo del lampascione richiede moderazione: può causare flatulenza a causa dei suoi oli essenziali e delle sostanze solforate.
Le Madonne del lampascione: tra devozione e tradizione popolare
In Puglia, il lampascione non rappresenta soltanto un elemento della cucina tradizionale, ma è anche legato a momenti di profonda fede e cultura locale. Ad Acaya, una piccola frazione di Vernole (LE), ogni primo venerdì di marzo si celebra la sagra dedicata al pampasciulu. Durante questa ricorrenza, la comunità onora la Madonna Addolorata, affettuosamente chiamata “Madonna dei pampasciuni” per il suo legame con la tradizione culinaria.
A questo legame si aggiunge anche l’esistenza di una confraternita, la Confraterntia del Pampascione, che contribuisce a mantenere viva la tradizione e il simbolismo legati al lampascione. Questa celebrazione riflette l’importanza del lampascione non solo come cibo, ma come parte integrante dell’identità culturale pugliese.
Lampascione in cucina: un sapore versatile e unico
Il lampascione si presta a innumerevoli ricette . tra le più comuni in Puglia:
- Lampascioni lessi: semplici e leggeri, conditi con olio, sale, pepe e limone, ideali per assaporare il gusto autentico del bulbo
- Frittelle di lampascioni: morbide e croccanti, perfette come antipasto o snack.
- Frittata di lampascioni: un piatto semplice e gustoso, che combina il sapore deciso del bulbo con la delicatezza delle uova.
- Lampascione sotto la cenere: una preparazione antichissima, che cuoce i bulbi lentamente sotto la brace, sprigionando un aroma unico e avvolgente.
- Lampascione sott’olio: conservati con olio extravergine d’oliva, sono ideali per arricchire antipasti o accompagnare formaggi e salumi.
- Agnello o coniglio con lampascioni: piatti celebri in cui il bulbo si sposa alla perfezione con la carne, creando un equilibrio unico di sapori.
- Lampascioni al sugo: una preparazione saporita, in cui i bulbi vengono cotti lentamente in un sugo ricco e aromatico.
- Lampasci.oni in insalata: perfetti come piatto fresco, combinati con altre verdure e condimenti leggeri.
I lampascioni possono essere cotti in diversi modi, tra cui lessati, al forno, alla brace o persino nella friggitrice ad aria, offrendo un’ampia gamma di possibilità per esaltarne il sapori.
Queste ricette raccontano la versatilità del lampascione e il suo ruolo fondamentale nella tradizione culinaria pugliese.
Un prodotto dai mille nomi: il lampascione
È noto anche come lambascione o cipollaccio, e a seconda delle zone può essere chiamato in tanti modi diversi, tra cui: Botrianto dal fiocco, giacinto col pennacchio, giacinto col fiocco, lampagione, , moscarino, porrettaccio, bambasciùle, lampasciune, l, pampascione, vampascione, cipolluzze, rampasciuoli, vampasciuli, lambagioni, vambagioni.
Questo straordinario bulbo non è solo un ingrediente della tradizione culinaria, ma anche un simbolo identitario della Puglia, riconosciuto ufficialmente nel 2019 con l'inserimento nell'elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT). La sua area di origine comprende l'intera regione, a testimonianza del legame profondo tra il lampascione e la cultura pugliese.
Il lampascione è l’essenza pura della Puglia, un simbolo autentico della sua tradizione culinaria e culturale. Le vecchie generazioni, con ingegno e passione, hanno imparato a valorizzarlo, trasformandolo da semplice prodotto della terra a protagonista di ricette ricche di sapore e significato. Portarlo in tavola oggi significa continuare a tramandare questa eredità, celebrando i sapori genuini e il legame con le radici più profonde della regione. Versatile e ricco di storia, il lampascione unisce passato e presente, portando con sé il calore della cucina di famiglia e l’autenticità della Puglia. Un piccolo bulbo che racconta grandi storie di tradizione e creatività.
Tag:
Lampascione, tradizione pugliese, cucina pugliese, ricette tradizionali, cucina contadina, sapori autentici, lampascioni in cucina, cucina mediterranea, cultura culinaria, patrimonio gastronomico, bulbo tradizionale, ingredienti pugliesi, piatti tipici pugliesi, alimenti genuini, Puglia autentica.
Lampascioni sott’olio: una classica ricetta pugliese_
Da bambina, i lampascioni erano per me un piccolo mistero. Vedevo mia madre con pazienza infinita pulirli e prepararli, e non capivo come quei bulbi così amari potessero trasformarsi in una bontà così speciale. “È la magia della cucina,” mi diceva, mentre li metteva sott’olio . Questi bulbi sono perfetti per accompagnare formaggi, arricchire un’insalata o semplicemente da gustare con una fetta di pane casereccio. Un piccolo tesoro pugliese che non smette mai di sorprendermi. Vi passo la ricetta.
Con le cime di rapa già sbollentate e la ricotta fresca comprata al mercatino dei piccoli produttori locali, non ho saputo resistere alla tentazione di creare un antipasto facile e gustoso, ideale come piatto unico e per una cena veloce. Ci sono giornate stracolme di impegni in cui non si riesce a fare sempre tutto, e avere ingredienti di qualità già pronti può far la differenza.
Questo piatto celebra la stagionalità e la sostenibilità: con ingredienti freschi e semplici possiamo preparare qualcosa di davvero speciale. La ricotta, acquistata direttamente dai produttori della zona, ha un sapore unico che si sposa perfettamente con il gusto amarognolo delle cime di rapa. Ho usato una pasta brisée già pronta, ma potete prepararla in casa per un tocco personale in più! Ogni fetta di questa torta è un piccolo piacere da gustare lentamente, perfetto per chi ama i sapori genuini. E' una ricetta che fa riscoprire il piacere della cucina casalinga, per la semplicità con cui si realizza e per il sapore.
Il fungo ovulo (Amanita Caesarea), raro e prezioso tesoro gastronomico, noto anche come "cibo degli dei". Fungo commestibile pregiato, dal cappello arancione avvolto in un velo bianco alla nascita, dal gusto dolce e delicato, inconfondibile e ricercato. Cresce nei boschi di castagni, querce, pini, noccioli prediligendo ambienti dal clima mite con estati calde e asciutte. Considerato una prelibatezza culinaria, è ottimo sia crudo che cucinato. All'interno troverai tutto su questo fungo straordinario: dove cresce, come riconoscerlo e cucinarlo al meglio.
![]() |
PLUMCAKE SALATO ZUCCA E FORMAGGIO |
La zucca non manca mai nella mia cucina in questo periodo: la tengo spesso esposta sul piano di lavoro, e solo vederla mi dà gioia. Questo plumcake salato è perfetto per una cena in famiglia, da portare al lavoro o come finger food per accompagnare salumi e formaggi.
Dati della ricetta:
- Tempo di preparazione: 15 minuti
- Tempo di cottura: 35-40 minuti
- Difficoltà: ★★☆☆☆ (Facile)
- Tipologia: Antipasto, Finger Food, Merenda all'italiana
- Modalità di cottura: Cottura a vapore (per la zucca) e forno ventilato (per il plumcake)
Vi passo gli ingredienti:
- 100 g di farina integrale di grano tenero
- 100 g di farina 0
- 200 g di purea di zucca cotta a vapore
- 100 g di formaggio Emmental a cubetti
- 80 g di gherigli di noci tritati
- 3 uova
- 80 ml di olio extravergine di oliva (EVO)
- 100 ml di latte (io ho usato latte di soia)
- 300 g di pancetta a cubetti (facoltativa, per un sapore più deciso)
- 1 bustina di lievito istantaneo per torte salate
- 1 cucchiaino di sale
- Pepe q.b.
- Semi di zucca decorticati per guarnire
Procedimento:
Cuocete la zucca: Fate cuocere la zucca con mezza cipolla tritata, un filo d’olio e un po' d’acqua, fino a quando diventa morbida. Poi frullatela per ottenere una purea liscia.
Preparate l'impasto: In una ciotola, sbattete le uova con il latte e l'olio. Aggiungete la purea di zucca e mescolate bene.
Incorporate gli ingredienti secchi: Setacciate le farine insieme al lievito e unitele all'impasto. Aggiungete sale e pepe, mescolando delicatamente. Se l'impasto risulta troppo liquido, potete aggiungere altri 30-40 g di farina fino a ottenere una consistenza pastosa ma non liquida.
Aggiungete formaggio e pancetta: Unite all'impasto il formaggio, le noci tritate e la pancetta (se la usate).
Versate nello stampo: Trasferite l'impasto in uno stampo da plumcake rivestito di carta da forno e livellatelo bene.
Guarnite: Cospargete la superficie con semi di zucca.
Cuocete: Infornate in forno ventilato preriscaldato a 180°C per circa 40 minuti. Verificate la cottura con la prova stecchino: se esce asciutto, il plumcake è pronto.
Variante vegana:
Per una versione vegana, potete sostituire il latte con quello di soia, il formaggio con una versione vegetale e le uova con 240 g di yogurt vegetale non zuccherato (circa 80 g per ogni uovo). Potete anche aggiungere formaggio secco vegetale o pomodori secchi per arricchire ulteriormente il sapore.
Questo plumcake salato alla zucca e formaggio è una ricetta che vale la pena provare. Preparatelo, il risultato vi sorprenderà per la sua bontà!