Lampascioni sott’olio: una classica ricetta pugliese_
Da bambina, i lampascioni erano per me un piccolo mistero. Vedevo mia madre con pazienza infinita pulirli e prepararli, e non capivo come quei bulbi così amari potessero trasformarsi in una bontà così speciale. “È la magia della cucina,” mi diceva, mentre li metteva sott’olio . Questi bulbi sono perfetti per accompagnare formaggi, arricchire un’insalata o semplicemente da gustare con una fetta di pane casereccio. Un piccolo tesoro pugliese che non smette mai di sorprendermi. Vi passo la ricetta.
Vincotto di Fichi e Vincotto d'Uva: Una Tradizione Antica
Il vincotto, con le sue origini che si perdono nella notte dei tempi, rappresenta una delle tradizioni culinarie più antiche, diffusa fin dai tempi dei Greci. In Puglia, la preparazione del vincotto di fichi e d'uva è legata non solo ai ritmi delle stagioni ma anche alla storia e alla cultura della regione. Questa ricetta millenaria ha attraversato i secoli, arricchendosi di varianti e usi, diventando simbolo dell’arte culinaria del Sud Italia.
Storia e Origini.
Il vincotto ha radici antiche, già noto ai Greci e ai Romani che lo utilizzavano per le sue proprietà conservanti e per il suo sapore dolce e intenso. In Puglia, la tradizione del vincotto si esprime in diverse varianti: il vincotto di fichi, quello di fichi d’India e il vincotto d'uva. La raccolta dei fichi inizia a giugno con la varietà dei "Primuscur", conosciuti localmente come "fichi fioroni", e prosegue fino ad agosto, periodo in cui si registra la massima produzione.
La Preparazione del Vincotto.
La preparazione del vincotto di fichi inizia con la selezione di frutti maturi e succosi, che vengono lavati e cotti in acqua per diverse ore. Dopo la cottura, il succo estratto viene ulteriormente ridotto fino a trasformarsi in un liquido denso e aromatico. Questo sciroppo viene poi utilizzato sia come ingrediente che come condimento in diverse preparazioni dolciari della cucina pugliese.

Ricetta del Vincotto di Fichi Pugliese.
Ingredienti:
- 20 kg di fichi maturi
- Acqua, quanto basta per coprire i fichi.
Procedimento:
- Preparazione dei Fichi:
- Lavate accuratamente i fichi senza sbucciarli.
- Disponeteli in una pentola grande e copriteli completamente con acqua.
- Cottura:
- Portate a ebollizione e fate bollire i fichi per almeno cinque ore, mescolando di tanto in tanto per evitare che si attacchino al fondo della pentola.
- Estrazione del Succo:
- Utilizzando un mestolo forato, trasferite i fichi cotti su un canovaccio posizionato sopra un colino per facilitare la filtrazione del succo.
- Lasciate che il succo si sgoccioli naturalmente, premendo delicatamente per estrarre il massimo dei liquidi.
Riduzione a Vincotto:
- Versate il succo raccolto di nuovo nella pentola e continuate la cottura fino a riduzione completa, per altre quattro ore o fino a che il liquido non si addensi notevolmente.
- Il vincotto sarà pronto quando avrà raggiunto una consistenza densa e sciropposa, perfetta per l'utilizzo in varie preparazioni dolci.
Conservazione:
Una volta pronto, il vincotto di fichi può essere conservato in bottiglie sterilizzate e chiuse ermeticamente. Per una conservazione ottimale, si raccomanda di riempire le bottiglie mentre il vincotto è ancora caldo. Questo prodotto ha una lunga durata grazie alla sua alta concentrazione di zuccheri naturali.
Utilizzo in Cucina del Vincotto di Fichi.
Il vincotto di fichi riveste un ruolo centrale nella gastronomia pugliese, abbracciando la preparazione di diverse specialità locali. Il vincotto di fichi è perfetto per arricchire dolci, sia come ingrediente interno sia come condimento esterno. La sua versatilità lo rende ideale anche per innovazioni culinarie, aggiungendo un tocco di Puglia in ogni piatto. In cucina viene utilizzato in particolare:
Ricordo d'Infanzia: RICETTA "Sorbetto di Neve al vincotto" di San Giovanni Rotondo.
Un ricordo speciale legato al vincotto di fichi emerge nei giorni di neve a San Giovanni Rotondo. Dopo qualche giorno che la neve si era cristallizzata, si raccoglieva e si mescolava con vincotto e pezzi di cioccolato per creare un sorbetto. Questo sorbetto di neve non è solo un dolce, ma un pezzo di storia, un momento di gioia condiviso in famiglia, che riporta alla memoria i sapori dell'infanzia e le tradizioni del luogo.
Il vincotto di fichi, con la sua ricca gamma di applicazioni in cucina e le sue radici profondamente ancorate nella cultura pugliese. Ogni utilizzo del vincotto, dai dolci festivi agli abbinamenti più audaci in cucina moderna, è una celebrazione tra la terra pugliese e i suoi frutti. Un elisir, attraverso i palati, continua a raccontare storie di comunità, famiglia e festività, rendendo ogni occasione di utilizzo un momento di pura magia culinaria.
Vincotto di Uva: Una Tradizione Millenaria.
Il vincotto, con il suo aroma distintivo e il sapore ricco, è una preparazione tradizionale che affonda le radici in una storia millenaria. Questa delizia può essere realizzata sia con fichi, fichi d'India che con l'uva, testimoniando la versatilità e la ricchezza delle risorse naturali del territorio. Oggi vi propongo la ricetta del vincotto fatto con il mosto di uva rosato, un prodotto che si prepara generalmente a settembre dopo la vendemmia. Il sapore del vincotto si sposa benissimo con la salinità del formaggio, creando un'esperienza gastronomica unica e sublime.
Il Vincotto di Uva Rosata: Un Ricco Sciroppo Pugliese.
Il vincotto di uva rosata è una delizia densa e aromatica, tipicamente preparata dopo la vendemmia per esaltare e arricchire numerosi piatti della cucina pugliese. Questa versione sfrutta le qualità uniche dell'uva rosata, conferendo al vincotto un colore distintivo e un sapore intenso.
Ingredienti:
- 10 litri di mosto di uva rosato, non fermentato
- 1 mestolo raso di cenere di legna, ben setacciata (circa 100 g)
Procedimento:
- Preparazione del Mosto: Utilizza mosto fresco di uva rosato, assicurandoti che non sia fermentato. Mettilo in una pentola capiente.
- Aggiunta della Cenere: Aggiungete un mestolo raso di cenere di legna al mosto(circa 100 gr. a litro). Questo aiuterà a chiarificare e a conferire un sapore unico durante la cottura e a togliere l'acido del mosto.
- Cottura: Portate il mosto a ebollizione e lasciatelo bollire per almeno un'ora senza schiumarlo, permettendo al liquido di ridursi fino alla metà.
- Riposo Notturno: Dopo la bollitura, spegnete il fuoco e lasciate riposare il mosto per tutta la notte.
- Filtrazione e Riduzione: Il giorno seguente, filtrate il mosto usando una federa di cuscino che non utilizzi più, la quale ha una trama più sottile e impedisce il passaggio di residui. Riportate il mosto filtrato sul fuoco e lasciatelo bollire a fuoco lento per circa quattro -cinque ore, o fino a quando non si è ridotto a un liquido molto denso, simile a uno sciroppo.
- Preparazione dei PICCIULATEDD: A metà cottura del vincotto, aggiungi i tarallini sottili fatti con solo con farina e l' acqua che prende l'impasto, massimo 200/ 300 g. di farina. Cucinate questi tarallucci nel vincotto bollente per 15 minuti, a seconda della consistenza desiderata. Questi servono a far addensare ulteriormente il vincotto.
- Conservazione: Una volta raffreddato, conservate il vincotto in bottiglie per utilizzarlo in diverse preparazioni. Si conserva bene per lungo tempo.
Utilizzo Tradizionale: In Puglia, il vincotto è spesso usato come ingredienti per farcire i cavicioni con i ceci o versato sopra le cartellate (carangi) durante le festività natalizie e nell'impasto dei taralli al vin cotto e nella preparazione della Colva È anche delizioso su formaggi forti, come il pecorino canestrato pugliese, dove il suo sapore dolce contrasta magnificamente con la salinità del formaggio.
Nel mio paese, San Giovanni Rotondo, le pizze fritte vengono spesso accompagnate da vincotto, creando un mix irresistibile di dolce e salato che è una vera delizia per il palato. Un po' come i pancake e succo d'acero, noi abbiamo le pizze fritte al vin cotto!
Poi c'è un altra ricetta la più bella e buona " LA NEVE AL VINCOTTO"!
Tra i ricordi più dolci della mia infanzia a San Giovanni Rotondo, c'è quello del sorbetto fatto con vincotto e neve cristallizzata. Non si usava la neve appena caduta, ma quella che si era ben solidificata, raccolta dai luoghi più puliti e intatti. A questa base fredda e pura, aggiungevamo il vincotto, creando un dolce che era tanto semplice quanto magico. Era un rituale invernale che aspettavamo con impazienza, un modo per celebrare la stagione fredda con una dolcezza che sapeva di casa e tradizione. Ogni sorso era un tuffo nei ricordi gioiosi della gioventù, un legame dolce con il passato che ancora oggi riscalda il cuore.
Potrebbero interessarti anche:
Questa mattina mi sono svegliata con una voglia irresistibile di creare qualcosa di speciale. Mentre ero seduta alla tavola della colazione, circondata dal silenzio tranquillo della casa, ho sentito la scintilla della creatività accendersi dentro di me. Con fragole rosse e kiwi succosi davanti a me, ho deciso di dare vita a una deliziosa marmellata fatta in casa.
Adoro fare le conserve perché mi riportano al gusto autentico delle cose semplici e mi regalano tanta gioia e soddisfazione. La mia marmellata è perfetta per accompagnare fette biscottate, farcire crostate, guarnire dolci o gustare con formaggi.
Gli ingredienti sono semplici e la ricetta è facile da realizzare, quindi non vedo l'ora di mettermi all'opera!
Ecco cosa serve:
- 500 gr di fragole già pulite
- 500 gr di kiwi maturi già puliti
- 650 gr di zucchero semolato
- 20 gr di foglioline di menta fresca
Lavate bene la frutta e la menta, quindi tagliatela a pezzettini. Mettete tutto in una casseruola, aggiungete lo zucchero e le foglioline di menta, e cuocete lentamente fino a che la marmellata si addensa. Trasferite poi la marmellata calda in vasetti di vetro puliti e sterilizzati, chiudeteli e capovolgeteli per qualche minuto. È così semplice e il risultato è davvero delizioso! Non vedo l'ora di assaporare questa marmellata fatta in casa durante l'inverno.
Oltre a essere incredibilmente deliziose, le fragole e i kiwi sono anche ricchi di proprietà benefiche per la nostra salute. Le fragole sono cariche di vitamina C, antiossidanti e fibre, mentre i kiwi sono una fonte preziosa di vitamina E, potassio e fibre. Unirli per preparare una marmellata fatta in casa senza conservanti significa godere appieno di questi benefici naturali, senza additivi nocivi. Così, ogni cucchiaio di questa marmellata non solo delizia il palato, ma anche nutre il corpo con le meraviglie della frutta fresca. Prendersi cura di sé non è mai stato così gustoso e salutare.
- 4 uova
- 4 limoni medi o 6 piccoli non trattati
- 350 gr di zucchero
- 100 gr di burro.
Immergiamoci nella magia della preparazione di una marmellata di arance bionde, una ricetta che trasforma i frutti del sole in un tesoro dorato da conservare. Questa marmellata, dolce e leggermente amara, racchiude tutto il sapore autentico delle arance non trattate, trasformando la tua colazione in un momento di pura delizia. Prepararla è un rituale semplice, che richiede pazienza e amore, due ingredienti che, assieme a quelli elencati di seguito, creeranno una conserva straordinaria.
Ingredienti:
- 1 Kg e mezzo di arance bionde non trattate,
- 1 Kg e 200 gr. di zucchero semolato,
- 1,2 l. di acqua.
Iniziate lavando accuratamente le arance e mettetele in una pentola con l'acqua. Portate a cottura fino a che, testando con uno spiedino di ferro, la buccia non offra resistenza. Non è necessario che l'acqua raggiunga il bollore; attenzione a non farle diventare troppo molli. Successivamente, trasferite immediatamente le arance in un recipiente capiente pieno d'acqua fredda. Ricordate di cambiare l'acqua mattina e sera per due giorni. Questo passaggio è cruciale per eliminare il sapore amarognolo delle bucce, garantendo alla vostra marmellata quella dolcezza perfetta che tutti amiamo.
Con un coltello ben affilato tagliate gli spicchi in striscioline sottilissime facendo in modo che il succo non vada disperso. Dopo aver dolcemente liberato le arance dal loro retrogusto amaro, è giunto il momento di addolcirle con uno sciroppo che diventerà il cuore della nostra marmellata. Questo passaggio è quasi magico, dove acqua e zucchero si trasformano in un velo dolce che avvolgerà delicatamente i nostri frutti.
Preparazione dello sciroppo: In una pentola alta di acciaio, mescolate l'acqua con lo zucchero e portate a ebollizione. L'importante è non rimestare; lasciate che lo sciroppo si formi serenamente. Quando, dopo aver bagnato le dita in acqua fredda, toccando lo sciroppo non si forma un filo tra l'indice e il pollice, significa che è pronto.
Incorporazione delle arance: A questo punto, versate le arance precedentemente tagliate e il loro succo nello sciroppo e lasciate riposare per 24 ore, un tempo di attesa che arricchisce il sapore. Rimettete poi sul fuoco e lasciate addensare la mistura, mescolando di tanto in tanto.
Il momento della verità: La marmellata si avvicina alla perfezione quando, immergendo un cucchiaio, non gocciola ma forma una goccia solida. Procedete con la prova del piattino: un po' di marmellata versata su di esso, una volta raffreddata, dovrebbe mantenere il solco tracciato con un cucchiaino, segno che è pronta per essere conservata.
Conservazione:
Questo processo, raccontato passo dopo passo, trasforma la preparazione della marmellata di arance in un'esperienza unica e personale, dove ogni gesto contribuisce a creare una conserva che racchiude il calore del sole e l'amore per la buona cucina.
La preparazione delle olive in salamoia con soda è una tradizione radicata nella cultura pugliese. Questo metodo consente di ottenere olive dal sapore unico, apprezzate sia a livello locale che nazionale. In questo articolo, esploreremo passo dopo passo la ricetta tradizionale, fornendo consigli utili per replicarla con successo a casa.
Le scale di legno appoggiate ai tronchi nodosi permettono agli olivicoltori di raggiungere anche i rami più alti, dove le olive, lucide e turgide, aspettano solo di essere colte. Intorno, l'aria è piena del chiacchiericcio delle persone e del fruscio delle foglie mosse dal vento.
- 1 kg di olive bianche
- 20 g di soda caustica
- 70 g di sale grosso
- 1 spicchio d'aglio
- 1 rametto di finocchietto selvatico
Procedimento:
- Selezionate le olive sane e lavatele accuratamente sotto acqua corrente.
- Riempite un recipiente capiente con acqua fredda, sufficiente a coprire completamente le olive.
- Sciogliete la soda caustica nell'acqua per preparare la soluzione di ammollo.
- Adagiate un telo pesante, come uno strofinaccio doppio, sopra le olive immerse. Questo aiuterà a prevenire l'ossidazione e il conseguente annerimento delle olive a contatto con l'aria.
- Lasciate le olive in ammollo per 24 ore.
- Dopo 24 ore, sollevate delicatamente lo strofinaccio e controllate il colore dell'acqua. Se è diventata scura, è ora di cambiarla.
- Svuotate l'acqua e sostituitela con acqua pulita e fresca.
- In un nuovo recipiente, mettete le olive scolate.
- Aggiungete il sale grosso, l'aglio schiacciato e il finocchietto selvatico.
- Mescolate bene per distribuire uniformemente gli aromi.
- Lasciate riposare le olive in questa nuova salamoia per almeno un mese prima di consumarle, per permettere ai sapori di amalgamarsi bene.
Ulteriori Controlli e Procedimento di Maturazione:
- Utilizza un coltello per provare a separare la polpa dal nocciolo di un'oliva. Se la polpa si stacca facilmente, le olive sono ammorbidite adeguatamente.
- Dopo aver sciacquato le olive sotto acqua corrente per rimuovere residui di soda, assaggiane una per verificare se persiste l'amaro. Se le olive sono ancora amare, continuano a richiedere l'ammollo.
- Cambia l'acqua delle olive quotidianamente, o anche più volte al giorno se necessario. Questo processo è essenziale per eliminare la soda caustica e ridurre l'amaro delle olive.
- Continua a cambiare l'acqua fino a quando non rimane limpida. Questo è un segno che le olive hanno "vomitato" la soda e perso il loro sapore amaro.
- Una volta che le olive non sono più amare e l'acqua si mantiene chiara, è il momento di salarle. Aggiungi 70 grammi di sale grosso per ogni chilogrammo di olive.
- Mescola bene per assicurarti che il sale si distribuisca uniformemente.
- Lascia le olive in salamoia per almeno un mese prima di consumarle. Questo tempo permetterà alle olive di assorbire il sale e sviluppare il loro sapore caratteristico.
Preparazione della Salamoia:
Misurazione dell'Acqua:
- Riempire un recipiente con le olive e coprile completamente con acqua fredda. Questo ti permetterà di determinare quanta acqua è necessaria per coprire le olive.
- Rimuovi le olive dal contenitore e conserva l'acqua misurata.
- Scaldare l'acqua conservata e sciogliervi il sale grosso, agitando fino a completo scioglimento per creare una salamoia.
- Lasciare raffreddare completamente la salamoia a temperatura ambiente.
- Aggiungere uno spicchio di aglio intero e un rametto di finocchietto selvatico alla salamoia fredda per infonderla di sapore.
- Versare la salamoia nei barattoli, assicurandosi di coprire completamente le olive.
- È importante che le olive siano completamente sommerse per evitare l'ossidazione.
- Per garantire la conservazione, effettua un bagnomaria per un paio di minuti. Questo processo aiuta a sigillare i barattoli e a sterilizzare il contenuto, ma attenzione a non prolungare eccessivamente il tempo per evitare di rendere le olive troppo molli.
Questa procedura garantisce che le tue olive siano ben conservate e pronte per essere gustate nei mesi a venire. Il tocco di aglio e finocchietto selvatico aggiunge un sapore unico e delizioso.
Preparare le olive, oltre a essere un'arte culinaria, è anche un esercizio che può arricchire la nostra vita quotidiana in modi sorprendenti. Ecco come questo processo può influenzare positivamente tre importanti qualità personali:
Pazienza: La preparazione delle olive è un processo lungo e metodico. Dall'ammollo alla salatura, fino al riposo finale, ogni fase richiede attesa e tempo affinché le olive raggiungano il sapore desiderato. Imparare ad attendere durante queste fasi insegna la virtù della pazienza, un attributo prezioso in tutte le aree della vita.
Attenzione: Monitorare le varie fasi della preparazione delle olive richiede una cura meticolosa. È necessario prestare attenzione ai dettagli, come il cambio dell'acqua, il controllo dell'amaro e la salatura corretta. Questo sviluppa una maggiore consapevolezza e attenzione ai dettagli, migliorando la capacità di concentrarsi e di gestire compiti complessi.
Memoria: Seguire una ricetta di famiglia o ricordare le modifiche apportate al processo tradizionale per ottenere risultati migliori rafforza la memoria. Ogni raccolto può insegnare qualcosa di nuovo, e ricordare queste lezioni da un anno all'altro è essenziale per perfezionare la tecnica e ottenere olive sempre più deliziose.