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A Natale, Locorotondo si trasforma in un luogo fuori dal tempo, un borgo che sembra uscito da una fiaba. Ogni angolo racconta una storia, e l'atmosfera è così speciale che basta uno sguardo per innamorarsene. Le immagini parlano da sole: Locorotondo non ha bisogno di grandi descrizioni, è una magia che va vissuta, passo dopo passo.
Se vi trovate in questo meraviglioso angolo della Puglia, lasciatevi guidare dai profumi e dai sapori della tradizione. Tra un bicchiere di vino bianco Locorotondo DOC, fresco e delicato, e un piatto di ciceri e tria, vivrete un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Provate le bombette alla brace, le inconfondibili orecchiette alle cime di rapa e, per i più golosi, i panzerotti fritti, un vero must della cucina pugliese.
Locorotondo è il luogo perfetto per chi cerca un’esperienza autentica, lontana dalla frenesia. Passeggiare tra i suoi vicoli significa immergersi in una dimensione intima e accogliente, dove ogni dettaglio parla di tradizione e cura. Il periodo natalizio rende tutto ancora più speciale: le decorazioni arricchiscono ogni angolo, creando un’atmosfera da sogno.
Per chi ama scoprire i luoghi attraverso i sapori, Locorotondo è una tappa obbligata. Le bracerie locali e le trattorie tipiche sono pronte a deliziarvi con piatti genuini, preparati secondo antiche ricette. Il calore della gente del posto e l’unicità del borgo vi lasceranno un ricordo indelebile.
Locorotondo a Natale diventa una destinazione da non perdere, un luogo dove autenticità e tradizione si incontrano. È il perfetto esempio di come la semplicità possa creare bellezza: vicoli curati, angoli silenziosi e un’atmosfera che invita a rallentare. Qui, il tempo sembra sospeso, permettendo di apprezzare ogni dettaglio, dai colori delle decorazioni all’armonia delle case bianche.
Non è solo un borgo da visitare, ma un luogo da vivere. Tra una passeggiata e una sosta in una delle tante bracerie, si scopre la vera essenza della Puglia. Locorotondo accoglie con la sua autenticità, trasformando una semplice visita in un’esperienza unica.
Il Natale in tavola con i sapori della Puglia
Natale è il momento perfetto per celebrare con piatti che raccontano le tradizioni e i sapori autentici di una terra straordinaria come la Puglia. Questo menù, pensato per essere gustato e preparato con facilità, porta in tavola l’anima pugliese e trasforma il pranzo di Natale in un’esperienza indimenticabile.
La generosità della terra e del mare di Puglia
La cucina pugliese attinge ad una dispensa naturale straordinaria, dove l’abbondanza di ortaggi, cereali, legumi, frutta secca, olio extravergine e pesce freschissimo incontra erbe aromatiche, formaggi tipici e carni di qualità. Ogni ingrediente racconta un pezzo di storia del territorio, dando vita a piatti intensi e autentici.
Ti va di provare questo menù assieme a me? Sarà un viaggio tra tradizione e innovazione, per portare in tavola la magia del Natale con un tocco autenticamente pugliese. Mettiamoci al lavoro in cucina!
Ti va di provare questo menù assieme a me? Sarà un viaggio tra tradizione e innovazione, per portare in tavola la magia del Natale con un tocco autenticamente pugliese. Mettiamoci al lavoro in cucina!
Eleganza e semplicità in tavola
Anche se ha radici contadine, la cucina pugliese sa rinnovarsi con eleganza. Ogni piatto trova un equilibrio perfetto tra sapori dolci, saporiti e delicati, rendendo ogni boccone speciale e piacevole per tutti.
Gli abbinamenti studiati con attenzione e i sapori variegati rendono la tavola un’esperienza unica, capace di sorprendere tutti e trasformare il pranzo di Natale in un momento speciale da ricordare.
Da preparare in anticipo:
La crema di ceci neri puo' essere preparate il giorno prima per semplificare l’organizzazione e avere più tempo da dedicare agli altri piatti. Conservaltela n frigorifero in un contenitore ermetico per mantenerla fresca e pronta all’uso.
Basterà riscaldarla il giorno del pranzo per ottenere il massimo del sapore.
Menù di Natale Pugliese
Antipasti:
- Crudo di gamberi su crema di ceci neri e agrumi
- Burrata con fichi secchi caramellati e mandorle tostate
Primo piatto:
- Strascinati con pomodorini freschi, stracciatella, basilico e tarallo sbriciolato o
- Lasagna classica, per chi ama i sapori più ricchi e tradizionali delle feste
Secondo piatto:
- Filetto di manzo scottato con fettina di caciocavallo podolico cipolle rosse caramellate
Dolci della tradizione:
- Cartellate o carangi e calzoncelli con i ceci e panettone e dolci di Natale
Vini in abbinamento:
- Fiano Salentino IGP o Prosecco Durello Brut – Tenute Rubino per antipasti e primo piatto
- Primitivo di Manduria per il secondo piatto
- Spumante Metodo Classico D’Araprì di San Severo o Cantina Due Palme – Gran Rosé Dolce per i dolci
Con una pianificazione attenta e qualche preparazione in anticipo, potrai gustare ogni piatto senza fretta, evitando lo stress dell’ultimo minuto.
Il giorno di Natale potrai dedicarti completamente ai tuoi ospiti, condividendo con loro la gioia di stare insieme e assaporando sapori che evocano l’essenza della terra di Puglia.
Grazie a una buona organizzazione, avrai il tempo di impiattare con cura, scegliere il giusto abbinamento dei vini e creare un’atmosfera calorosa. Ogni pietanza diventerà così un racconto gustativo, un ricordo da preservare e condividere, rendendo la tua esperienza natalizia più intensa, significativa e indimenticabile.
Buone Feste!
Tag:
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Le Mandorle Atterrate Pugliesi sono dolcetti croccanti ricoperti di cioccolato, perfetti per Natale. Scopri la ricetta tradizionale con mandorle tostate e cioccolato fondente. Un dolce tipico pugliese semplice da preparare e irresistibile!
Ci sono dolci che richiamano la casa, il Natale, la festa, i ricordi, le radici: le mandorle atterrate, pilastri della cucina tradizionale pugliese. Le mandorle atterrate sono un dolce natalizio tipico della Puglia, riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT) dal 2011, con particolare riferimento alla provincia di Foggia. Realizzate con due soli ingredienti, mandorle tostate e cioccolato fondente, sono il simbolo perfetto della semplicità e della genuinità della tradizione dolciaria pugliese.
I calzoncelli di castagne, conosciuti anche come cavicioni, sono un dolce immancabile sulle tavole di Natale in Puglia, in particolare nel Gargano e nella provincia di Foggia. Questi fagottini di sfoglia, dal ripieno dolce e speziato, affondano le loro radici nella tradizione contadina, quando l’abbondanza di castagne nei boschi del Gargano permetteva di creare ricette semplici e genuine.
Il ripieno si prepara con castagne lessate e passate, arricchite con miele, scorza d’arancia e mandarino, un tocco di vincotto e, nella versione moderna, cioccolato fondente. La sfoglia racchiude questo ripieno, trasformandosi in un dolce dalla texture morbida, che si scioglie in bocca, sprigionando un profumo di spezie e agrumi. In alcune zone della Puglia, i calzoncelli con sono simbolicamente chiamati "cuscinetti di Gesù", un nome che richiama il legame con il territorio e con la tradizione natalizia e la devozione popolare.
Mostaccioli al Cioccolato: il dolce natalizio della tradizione pugliese
I mostaccioli al cioccolato sono un dolce simbolo del Natale in Puglia, preparato con ingredienti semplici ma ricchi di sapore, come il vincotto, di fichi o d’uva, che dona un aroma intenso e caratteristico. La parola "mostacciolo" deriva dal latino mustaceus, che indicava un dolce preparato con il mosto cotto, un ingrediente usato fin dall’antichità. Questo dolce è presente da sempre sulle tavole delle feste, evocando profumi e ricordi di momenti in famiglia. La loro origine è legata all’utilizzo del vincotto, un ingrediente prezioso della tradizione pugliese, che arricchisce la ricetta di un sapore unico.
Rispetto ai mostaccioli originali , è una versione sicuramente più moderna per via dell’aggiunta del cibo degli dei, il cioccolato. L’impasto, morbido e dalla texture avvolgente, offre un equilibrio di sapori dato dalle spezie come cannella e chiodi di garofano in polvere, insieme alla scorza di limone grattugiata, che dona un profumo inconfondibile. Questi biscotti speziati, arricchiti con mandorle tostate e coperti da una golosa glassa al cioccolato, rappresentano una combinazione perfetta tra gusto e tradizione. Ogni famiglia custodisce la propria ricetta, tramandata di generazione in generazione, ma il risultato è sempre lo stesso: un dolce che unisce sapori autentici e il calore delle festività.
Mostaccioli pugliesi: prodotto PAT dal 2001, tradizione e varietà
Riconosciuti come prodotto PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale) dal 2001, i mostaccioli pugliesi si distinguono per la loro forma rotonda o a rombo, la consistenza morbida e il profumo speziato. Con o senza copertura di cioccolato, sono diffusi in tutta la regione e si gustano tutto l’anno, ma diventano protagonisti indiscussi a Natale, grazie a ricette tramandate di generazione in generazione.
Proprietà del vincotto di fichi
Denso e vellutato, con un gusto dolce e intenso arricchito da note caramellate, il vincotto di fichi è anche una fonte di benefici. Ricco di antiossidanti, vitamine e minerali, supporta il sistema immunitario, favorisce la digestione e aiuta a contrastare i radicali liberi, unendo sapore e salute in un unico ingrediente.
Categoria: Dolci natalizi pugliesi
Tipo di preparazione: Impasto, lavorazione, cottura al forno e glassatura
Tempo di preparazione: 40 minuti
Tempo di cottura: 25 minuti
Difficoltà: ★★☆ (Medio-Facile)
Ingredienti:
1 kg di farina 00
600 g di vincotto
500 g di mandorle tostate
180 g di zucchero
100 g di olio extravergine d’oliva
30 gr di cacao amaro
Scorza grattugiata di due limone
Un pizzico di cannella
Un pizzico di chiodi di garofano in polvere
Una bustina di ammoniaca per dolci
Per la glassa:
Procedimento:
- Preparate l’impasto: in una ciotola capiente mescolate la farina, il cacao amaro, l’ammoniaca per dolci e lo zucchero. Aggiungete la scorza di limone grattugiata, le mandorle tostate tritate grossolanamente, un pizzico di cannella e i chiodi di garofano in polvere.
- Unite i liquidi: aggiungete il vincotto tiepido e l’olio extravergine d’oliva. Amalgamate con cura e trasferite l’impasto sulla spianatoia infarinata. Lavoratelo con le mani fino a ottenere un composto morbido e omogeneo.
- Modellate i biscotti: stendete l’impasto con un mattarello fino a uno spessore di circa 1 cm. Con un coltello o un tagliapasta, ritagliate delle forme romboidali o rettangolari.
- Cuocete in forno: sistemate i biscotti su una teglia rivestita di carta forno e cuoceteli in forno preriscaldato a 180°C per circa 25 minuti.
- Preparate la glassa: sciogliete il cioccolato fondente a bagnomaria insieme allo zucchero e all’acqua, mescolando fino a ottenere una glassa liscia e uniforme.
- Glassate i biscotti: immergete i mostaccioli nella glassa, ricoprendoli completamente. Lasciateli raffreddare su una griglia finché la glassa non si sarà solidificata.
Curiosità e consigli
La glassa tradizionale era preparata con zucchero e cacao, ma l’uso del cioccolato fondente rende il gusto più intenso e moderno. Conservate i mostaccioli in un contenitore ermetico: si mantengono fragranti per giorni.
Preparare i mostaccioli al cioccolato è un gesto semplice che porta in tavola tutta la magia e la bontà della tradizione culinaria pugliese. Non servono ricette complicate per apprezzare la bontà di un dolce così autentico. Sono il miglior regalo per amici golosi e la scelta ideale per concludere un fine pasto, accompagnati da un buon caffè. Ogni morso è un invito a riscoprire il gusto autentico delle cose semplici.
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Cartellate pugliesi al vincotto: la ricetta tradizionale di Natale
Le cartellate sono uno dei dolci più antichi e rappresentativi della tradizione pugliese, preparate soprattutto durante il periodo natalizio. Da generazioni, accompagnano i Natali pugliesi portando in tavola il calore di una cucina che non è solo arte, ma anche amore.
La loro forma unica, arrotolata e pizzicata come un ricamo, racconta storie di mani sapienti che trasformano ingredienti semplici in piccoli capolavori.
La croccantezza della frittura, l’intreccio perfetto delle rose e il profumo del vincotto fanno di questo dolce una vera icona della Puglia, capace di raccontare storie con ogni morso: un patrimonio gastronomico autentico che celebra l’identità e i sapori unici della regione.
La loro forma unica, arrotolata e pizzicata come un ricamo, racconta storie di mani sapienti che trasformano ingredienti semplici in piccoli capolavori.
La croccantezza della frittura, l’intreccio perfetto delle rose e il profumo del vincotto fanno di questo dolce una vera icona della Puglia, capace di raccontare storie con ogni morso: un patrimonio gastronomico autentico che celebra l’identità e i sapori unici della regione.
Cartellate: la bontà in tutte le sue forme
Le cartellate, condite con miele arricchito da mandorle tostate e una spolverata di cannella, oppure immerse nel vincotto, sono irresistibili nella loro versione più tradizionale. Esistono anche varianti moderne, come quelle decorate con zuccherini colorati o arricchite con cioccolato, molto amate dai bambini.
Infine, c’è chi le preferisce al naturale, senza alcun condimento, per apprezzarne la croccantezza autentica, proprio come piace a me!
Infine, c’è chi le preferisce al naturale, senza alcun condimento, per apprezzarne la croccantezza autentica, proprio come piace a me!
Origini delle cartellate
Le cartellate sono uno dei dolci più antichi della Puglia e una vera opera d’arte culinaria. Le loro radici risalgono probabilmente al periodo greco-romano, quando dolci simili venivano offerti agli dèi per propiziare i raccolti.
Il nome “cartellate” potrebbe derivare dal termine dialettale “carteddate,” che significa "arrotolate," oppure dal greco “kartallos,” che indica un cesto intrecciato. Con l’avvento del cristianesimo, le loro forme sono state associate alle fasce di Gesù Bambino o alla corona di spine della Passione.
Oggi, le cartellate continuano a essere un simbolo del Natale pugliese, portando in tavola non solo dolcezza, ma anche una tradizione che unisce famiglie e generazioni.
Il nome “cartellate” potrebbe derivare dal termine dialettale “carteddate,” che significa "arrotolate," oppure dal greco “kartallos,” che indica un cesto intrecciato. Con l’avvento del cristianesimo, le loro forme sono state associate alle fasce di Gesù Bambino o alla corona di spine della Passione.
Oggi, le cartellate continuano a essere un simbolo del Natale pugliese, portando in tavola non solo dolcezza, ma anche una tradizione che unisce famiglie e generazioni.
Il dolce che unisce la Puglia
In tutta la regione, le cartellate assumono nomi diversi a seconda delle zone, riflettendo la ricchezza linguistica e culturale della Puglia: “carteddàte” o “scartillàte” nel barese, “crustoli” nel foggiano, " carangi" a San Giovanni Rotondo ,“cartiddate” nel Salento. Ogni nome racconta una storia, testimoniando la forte identità gastronomica della regione.
Nel Gargano, il vincotto d’uva dona al dolce un sapore intenso, mentre nel Salento è il vincotto di fichi a impreziosire ogni morso. Le mandorle locali, come la Filippo Cea delle Murge o la Fra Giulio del Gargano, e mandorla Tuono nel Salento, aggiungono croccantezza e tradizione.
L’olio extravergine di oliva, comune in tutta la Puglia, dona alle cartellate una fragranza unica durante la frittura. L’impasto, arricchito con vini bianchi pugliesi pregiati, esalta la bontà di questo dolce natalizio. Nel Salento, le cartellate si lasciano asciugare prima di friggerle, diventando più croccanti. Nel Gargano, invece, si friggono subito e restano più friabili.
Nel Gargano, il vincotto d’uva dona al dolce un sapore intenso, mentre nel Salento è il vincotto di fichi a impreziosire ogni morso. Le mandorle locali, come la Filippo Cea delle Murge o la Fra Giulio del Gargano, e mandorla Tuono nel Salento, aggiungono croccantezza e tradizione.
L’olio extravergine di oliva, comune in tutta la Puglia, dona alle cartellate una fragranza unica durante la frittura. L’impasto, arricchito con vini bianchi pugliesi pregiati, esalta la bontà di questo dolce natalizio. Nel Salento, le cartellate si lasciano asciugare prima di friggerle, diventando più croccanti. Nel Gargano, invece, si friggono subito e restano più friabili.
Cartellate al vincotto: il dolce fatto di semplicità
Le cartellate al vincotto rappresentano il simbolo della tradizione natalizia pugliese. Gli ingredienti sono semplici: farina, olio extravergine di oliva e vino bianco. Tuttavia, la loro preparazione richiede pazienza e abilità. L’impasto viene steso sottilissimo, tagliato in strisce e modellato con cura per creare la forma tipica di rosa o di nastro arrotolato.
Dopo la frittura, le cartellate vengono immerse nel vincotto, un mosto cotto d'uva o di fichi, oppure nel miele, che conferisce loro un sapore dolce e aromatico.
Fatti di semplicità, amore e tradizione, le cartellate al vincotto sono un dolce che racconta la Puglia in ogni boccone, celebrando le festività natalizie con un gusto inconfondibile e indimenticabile.
Dopo la frittura, le cartellate vengono immerse nel vincotto, un mosto cotto d'uva o di fichi, oppure nel miele, che conferisce loro un sapore dolce e aromatico.
Fatti di semplicità, amore e tradizione, le cartellate al vincotto sono un dolce che racconta la Puglia in ogni boccone, celebrando le festività natalizie con un gusto inconfondibile e indimenticabile.
Ricetta delle cartellate pugliesi al vincotto
Vi passo gli ingredienti delle cartellate pugliesi al vincotto! Se siete alle prime armi, qui troviate un post che vi spiega passo dopo passo come realizzarle: [Clicca qui].
Ingredienti :
6 uova fresche intere
3 cucchiai di zucchero
100 ml di olio extravergine di oliva
Circa 1 kg di farina 00 (quanto basta per un impasto morbido)
150 ml di vino bianco
Olio di oliva per friggere
Vincotto (di fichi o di uva)
3 cucchiai di zucchero
100 ml di olio extravergine di oliva
Circa 1 kg di farina 00 (quanto basta per un impasto morbido)
150 ml di vino bianco
Olio di oliva per friggere
Vincotto (di fichi o di uva)
scaglie di mandorla per decorare o mandorle tostate spezzettate
Procedimento
1. Preparare l’impasto: Rompete le uova in una ciotola capiente e sbattetele leggermente con una forchetta. Aggiungete lo zucchero, l’olio extravergine di oliva e il vino bianco, mescolando fino a ottenere un composto omogeneo.
2. Incorporare la farina: Disponete la farina a fontana su una spianatoia e versate il composto liquido al centro. Lavorate l’impasto con le mani, aggiungendo farina poco alla volta fino a ottenere una massa morbida ed elastica.
3. Riposo dell’impasto:Formate un panetto con l’impasto, copritelo con un canovaccio pulito e lasciatelo riposare a temperatura ambiente per circa 30 minuti.
4. Stendere l’impasto:Dopo il riposo, dividete l’impasto in porzioni e stendetelo con un mattarello o una macchina per la pasta fino a ottenere sfoglie sottili di circa 2 mm.
5. Creare le cartellate:Con una rotella dentellata, ritagliate strisce di circa 3 cm di larghezza e 20-30 cm di lunghezza. Pizzicate i bordi a intervalli regolari per creare delle conchette, poi arrotolate ogni striscia su se stessa formando una spirale a forma di rosa. Man mano che le preparate, copritele con un canovaccio per evitare che si secchino.
6. Friggere le cartellate:In una padella capiente, scaldate abbondante olio di oliva. Friggete poche cartellate alla volta fino a quando saranno dorate e croccanti. Scolatele su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.
7. Lasciarle raffreddare:Una volta fritte, lasciatele raffreddare completamente.
8. Decorare con il vincotto:Scaldate il vincotto in un pentolino per renderlo più fluido. Immergete le cartellate nel vincotto solo prima di mangiarle, così rimarranno fragranti e non si ammolleranno.
Conservazione
Cartellate cotte non condite: Si conservano in sacchetti di plastica per alimenti, ben chiusi, fino a una settimana.
Cartellate condite con vincotto: Riponetele in frigorifero, dove si mantengono per alcuni giorni. Prima di servirle, lasciatele a temperatura ambiente.
Cartellate condite con vincotto: Riponetele in frigorifero, dove si mantengono per alcuni giorni. Prima di servirle, lasciatele a temperatura ambiente.
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Cucina pugliese e mandorle zuccherate: un classico della nostra tradizione dolciaria che incarna la semplicità e l'autenticità del territorio. Questi dolci sono preparati con soli tre ingredienti, mandorle, zucchero e acqua, sono un simbolo di festa e convivialità nelle case pugliesi. Ogni mandorla è tostata e avvolta in un croccante strato di zucchero caramellato, creando un connubio perfetto di texture e dolcezza.
Queste prelibatezze sono molto più che semplici dolci; sono custodi di ricordi felici, di momenti trascorsi in famiglia e di tradizioni che si tramandano di generazione in generazione. Rappresentano il comfort food per eccellenza, preparato durante le feste e ogni occasione speciale. Le mandorle zuccherate non sono solo amate per il loro sapore delizioso, ma anche per il loro profondo legame con la cultura e le tradizioni pugliesi. Prepararle è come tessere insieme i fili della nostra storia, unendo generazioni in un gesto semplice ma carico di significato.
Tra sapori antichi e racconti di famiglia, scopri il segreto di un piatto che riscalda il cuore delle feste.
Le pettole tarantine sono un simbolo della cucina tradizionale pugliese, preparate durante il periodo natalizio in tutta la regione. In particolare, a Taranto, è tradizione prepararle nel giorno di Santa Cecilia, il 22 novembre, dando avvio alle festività. Questi soffici bocconcini fritti, chiamati anche "pittule" in altre zone, rappresentano un’autentica celebrazione della semplicità. L’impasto, fatto di pochi ingredienti come farina, acqua e lievito, ha una consistenza pastosa e viene fritto per ottenere un prodotto dorato e irresistibile.
Si narra che una donna, nel giorno della Santa, preparò l'impasto per il pane ma, distratta dalla musica degli zampognari, lo lasciò lievitare troppo a lungo. Tornata a casa, decise di friggere delle piccole porzioni di quella pasta ormai inutilizzabile per il pane, dando così origine alle pettole. Un dolce errore che oggi si tramanda come una tradizione ricca di sapore.
Poperati di Monte Sant'Angelo: il dolce dell'Amor e del matrimonio -
Tra i dolci più iconici del Gargano spiccano i poperati, conosciuti anche come "prupate". Questi grandi dolci a forma di ciambella, tipici di Monte Sant’Angelo, Manfredonia e altri paesi del Gargano, rappresentano un legame profondo con la storia e le tradizioni locali. La loro origine, di chiara derivazione albanese, richiama il periodo del dominio degli Skanderbeg nella regione.
Considerati un dolce simbolico delle grandi occasioni, i poperati venivano preparati per fidanzamenti e banchetti nuziali, arricchendo le celebrazioni con il loro sapore unico e speziato. Salvaguardare questa ricetta significa proteggere la nostra storia e mantenere vivo un patrimonio culturale che unisce sapori e memoria.
Questa ricetta autentica, trasmessa da un forno storico di Monte Sant’Angelo, rappresenta una versione tradizionale dei poperati. Tuttavia, ogni panificio ha la sua variante, così come le diverse località del Gargano. Alcuni utilizzano il lievito madre, altri il lievito di birra o persino il lievito per dolci, conferendo al dolce caratteristiche sempre uniche e irripetibili.
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Il ragù di braciole di cavallo è uno dei piatti simbolo della Puglia, diffuso in tutta la regione ma particolarmente radicato nella tradizione barese. Preparato con carne di cavallo, questo sugo ricco e saporito accompagna le domeniche in famiglia e i giorni di festa. Le fettine di carne vengono farcite con aglio, prezzemolo e pecorino, arrotolate e sigillate con stuzzicadenti, per essere cotte lentamente nella passata di pomodoro, sprigionando un profumo che invade ogni angolo della casa.
Ad arricchire il piatto ci sono i troccoli, una pasta fresca dalla sezione quadrata, ottenuta con uno strumento tipico pugliese chiamato "chitarra" o con il "troccolo", un attrezzo tradizionale specifico per la preparazione di questa pasta.
Ecco la preparazione passo passo
Ingredienti per le Braciole:
- 8 fettine di carne di cavallo
- Pecorino grattugiato
- Prezzemolo fresco tritato
- Aglio tritato
- Sale e pepe q.b.
- Stuzzicadenti
Come fare le Braciole:
1. Stendete le fettine di carne e farcitele con pecorino, prezzemolo, aglio, sale e pepe.
2. Arrotolate ciascuna fettina e fissatela con stuzzicadenti per formare gli involtini.
3. Rosolate le braciole in olio extravergine d’oliva, sfumatele con vino rosso e aggiungetele al ragù.
Ingredienti per il ragu':
- Braciole preparate
- 2 litri di passata di pomodoro
- mezzo bicchiere di vino rosso
- 1 cipolla tritata
- olio extravergine di oliva
- Sale q.b.
Procedimento:
1. Soffriggete la cipolla in olio fino a doratura.
2. Aggiungete le braciole e fatele insaporire. Versate il fino e fate sfumare senza coperchio.
3. Versate la passata di pomodoro, aggiustate di sale e lasciate cuocere a fuoco lento per almeno 3 ore.
Per i Troccoli:
Ingredienti:
- 350 g di semola rimacinata di grano duro
- 1 uovo
- un cucchiaio scarso di olio extravergine di oliva
- acqua tiepida q.b. (all'incirca 200 ml)
Procedimento:
1. Disponete la farina a fontana, aggiungete poco alla volta gli ingredienti e impastate la fino ad ottenere un composto liscio. Formatela un palla, copritela con un canovaccio e fatela riposare per almeno un'ora.
2. Stendete la sfoglia dello spessore di 3- 4 millimetri e usate il troccolaturo per tagliarla in strisce spesse e formare i troccoli. Potete usare anche la chitararra in quel caso dovete adagiare le sfoglie sull'altrezzo e con un mattarello spingere la pasta contro le corde in modo che la pasta venga tagliata dall'attrezzo formando i troccoli.
3. Servite i troccoli al centro di un piatto, aggiungendo una generosa porzione di ragù e una braciola come protagonista. Completate con una spolverata di pecorino e una foglia di basilico fresco.
La domenica in Puglia: un rito di famiglia
In Puglia, la domenica non è semplicemente un giorno della settimana. È un momento speciale, scandito dal profumo del ragù che cuoce lento sul fuoco e dalla tradizione della pasta fresca fatta in casa. Nella mia famiglia, la domenica significava trovarsi insieme, chiacchierare mentre le mani esperte di mia madre preparavano i troccoli e aspettare con impazienza che la salsa fosse pronta.
La preparazione del ragù di braciole inizia di buon mattino, seguendo un rituale che richiede tempo e pazienza.Il segreto di un buon ragù pugliese sta tutto nella lentezza: il sugo deve sobbollire per almeno tre ore, amalgamando i sapori e rendendo la carne tenera e succulenta. Durante la cottura, la casa si riempie di un profumo avvolgente, preludio di un pranzo indimenticabile.
Ogni volta che preparo il ragù di braciole, sento di mantenere vivo quel legame con il passato. Basta quel profumo inconfondibile per riportarmi indietro, a quelle domeniche lente e piene di amore, dove tutto si fermava per il piacere di stare insieme attorno alla tavola.
Troccoli: una pasta da scoprire
Troccoli, conosciuti in dialetto con il nome "lintroccioli" sono una pasta fresca tipica della Puglia, simile a spaghetti spessi, ma con una sezione quadrata che li rende perfetti per trattenere il sugo. Prendono il nome dal "troccolaturo", uno strumento tradizionale, un attrezzo tradizionale specifico per la preparazione di questa pasta. Possono però essere preaparati anche anche con un altro attrezzo di legno con corde di acciaio "la chitarra".
Preparati con semola di grano duro e acqua, i troccoli sono un’eccellenza artigianale che celebra la semplicità e la genuinità della cucina pugliese.
La loro consistenza ruvida cattura il sugo, creando un’armonia perfetta tra sapori e tradizioni. Il ragù, che richiede almeno tre ore di cottura lenta, è un rito che si tramanda di generazione in generazione, regalando momenti di convivialità e ricordi indelebili.
Preparati con semola di grano duro e acqua, i troccoli sono un’eccellenza artigianale che celebra la semplicità e la genuinità della cucina pugliese.
La loro consistenza ruvida cattura il sugo, creando un’armonia perfetta tra sapori e tradizioni. Il ragù, che richiede almeno tre ore di cottura lenta, è un rito che si tramanda di generazione in generazione, regalando momenti di convivialità e ricordi indelebili.
In conclusione questo piatto, semplice nella sua essenza, racchiude tutta l’anima della cucina pugliese. È perfetto per le domeniche in famiglia, ma anche per celebrare i giorni di festa, portando a tavola non solo sapori, ma anche storia e tradizione.

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Cardi con Baccalà: Piatto della Tradizione Natalizia
I cardi con baccalà sono un classico delle tavole pugliesi durante le festività. La delicatezza dei cardi si unisce al sapore deciso del baccalà, creando un piatto ricco di storia e gusto, perfetto per la vigilia di Natale.
I cardi con baccalà sono un classico delle tavole pugliesi durante le festività. La delicatezza dei cardi si unisce al sapore deciso del baccalà, creando un piatto ricco di storia e gusto, perfetto per la vigilia di Natale.
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Un piatto tipico delle festività natalizie in Puglia
Nelle case pugliesi, il baccalà fritto è il protagonista delle festività natalizie e, per tantissimi è immancabile durante la Vigilia di Natale. Con la sua croccantezza e il sapore intenso, è un piatto semplice che racconta l’autenticità delle nostre tradizioni. Prepararlo è facile, ma richiede pazienza e cura, soprattutto nell’ammollo, un passaggio fondamentale per ottenere il sapore perfetto. Nel Gargano, è comune prepararlo durante le festività anche abbinato ai cardi, per un piatto ancora più ricco di tradizione e sapore.
Ogni boccone racchiude la storia delle feste, quando il baccalà si acquistava con largo anticipo e si preparava con attenzione per rispettare le usanze di magro della Vigilia. Oggi, con il suo gusto ricco e la sua semplicità, continua a essere un simbolo di convivialità e tradizione, portando in tavola il sapore autentico del Natale pugliese.
Se dici Puglia, pensi subito ai dolcetti di pasta di mandorle_
La pasticceria pugliese è famosa per i suoi dolci semplici ma ricchi di sapore, e i dolcetti di pasta di mandorle ne sono un esempio iconico. La mandorla è l' ingrediente protagonista di tanti dolci pugliesi, dalle paste secche ai biscotti alla cupeta e di tanti altri dolci tradizionali.
Preparati con ingredienti genuini e con mandorle locali, questi dolcetti, si tramandano di generazione in generazione e rappresentano una tradizione immancabile delle festività.
Questi biscotti si distinguono per la loro texture unica: leggermente croccanti all'esterno, ma straordinariamente teneri e morbidi all'interno. La loro delicatezza li rende perfetti non solo come dessert per concludere un pranzo speciale, ma anche per accompagnare una tazza di tè pomeridiano.
Il melograno (Punica granatum), con i suoi chicchi rubino e il succo agrodolce, è da sempre un simbolo di fertilità e abbondanza. In Puglia, questa antica pianta ha trovato un terreno fertile, diventando un protagonista indiscusso della tradizione culinaria e agricola.
Un barattolo di vetro che si apre... e subito sprigiona tutto il calore del Natale: il profumo avvolgente di cannella, l'aroma intenso d' alloro, la dolcezza dei fichi e la croccantezza delle mandorle. Al suo interno i fichi secchi mandorlati, una vera prelibatezza della tradizione pugliese. Goduria delle cose semplici!
Ogni morso racchiude il calore estivo, la cura delle mani esperte e l'attesa delle feste. Un dolce semplice e ricco, che porta in tavola la magia del Natale e i sapori autentici della Puglia.
E' un dolce che non solo profuma di tradizione, ma che regala un momento di autentico piacere a chi lo gusta. Perfetto per arricchire la tavola natalizia o come piccolo dono fatto in casa, porta con sé la storia e i sapori della Puglia, rendendo speciale ogni occasione.
Le cartellate, conosciute anche come "Carangi" in alcune zone della Puglia, sono uno dei dolci natalizi più amati della cucina tradizionale pugliese. Con la loro forma a rosetta, croccanti e avvolte dal profumo del vincotto o del miele, sono un richiamo irresistibile alle feste e alle tradizioni di famiglia.
I cardi con il baccalà rappresentano un piatto tipico della cucina pugliese, unendo i sapori della terra e del mare in un connubio perfetto per le festività Questa ricetta riflette la saggezza culinaria di questa regione, abile nell'unire i frutti della terra e del mare. Tradizionalmente, durante la vigilia di Natale, si preparavano piatti con broccoli e baccalà o capitone, ma oggi molti preferiscono sperimentare con i cardi, che offrono una texture e un sapore unici.
Vincotto di Fichi e Vincotto d'Uva: Una Tradizione Antica
Il vincotto, con le sue origini che si perdono nella notte dei tempi, rappresenta una delle tradizioni culinarie più antiche, diffusa fin dai tempi dei Greci. In Puglia, la preparazione del vincotto di fichi e d'uva è legata non solo ai ritmi delle stagioni ma anche alla storia e alla cultura della regione. Questa ricetta millenaria ha attraversato i secoli, arricchendosi di varianti e usi, diventando simbolo dell’arte culinaria del Sud Italia.
Storia e Origini.
Il vincotto ha radici antiche, già noto ai Greci e ai Romani che lo utilizzavano per le sue proprietà conservanti e per il suo sapore dolce e intenso. In Puglia, la tradizione del vincotto si esprime in diverse varianti: il vincotto di fichi, quello di fichi d’India e il vincotto d'uva. La raccolta dei fichi inizia a giugno con la varietà dei "Primuscur", conosciuti localmente come "fichi fioroni", e prosegue fino ad agosto, periodo in cui si registra la massima produzione.
La Preparazione del Vincotto.
La preparazione del vincotto di fichi inizia con la selezione di frutti maturi e succosi, che vengono lavati e cotti in acqua per diverse ore. Dopo la cottura, il succo estratto viene ulteriormente ridotto fino a trasformarsi in un liquido denso e aromatico. Questo sciroppo viene poi utilizzato sia come ingrediente che come condimento in diverse preparazioni dolciari della cucina pugliese.

Ricetta del Vincotto di Fichi Pugliese.
Ingredienti:
- 20 kg di fichi maturi
- Acqua, quanto basta per coprire i fichi.
Procedimento:
- Preparazione dei Fichi:
- Lavate accuratamente i fichi senza sbucciarli.
- Disponeteli in una pentola grande e copriteli completamente con acqua.
- Cottura:
- Portate a ebollizione e fate bollire i fichi per almeno cinque ore, mescolando di tanto in tanto per evitare che si attacchino al fondo della pentola.
- Estrazione del Succo:
- Utilizzando un mestolo forato, trasferite i fichi cotti su un canovaccio posizionato sopra un colino per facilitare la filtrazione del succo.
- Lasciate che il succo si sgoccioli naturalmente, premendo delicatamente per estrarre il massimo dei liquidi.
Riduzione a Vincotto:
- Versate il succo raccolto di nuovo nella pentola e continuate la cottura fino a riduzione completa, per altre quattro ore o fino a che il liquido non si addensi notevolmente.
- Il vincotto sarà pronto quando avrà raggiunto una consistenza densa e sciropposa, perfetta per l'utilizzo in varie preparazioni dolci.
Conservazione:
Una volta pronto, il vincotto di fichi può essere conservato in bottiglie sterilizzate e chiuse ermeticamente. Per una conservazione ottimale, si raccomanda di riempire le bottiglie mentre il vincotto è ancora caldo. Questo prodotto ha una lunga durata grazie alla sua alta concentrazione di zuccheri naturali.
Utilizzo in Cucina del Vincotto di Fichi.
Il vincotto di fichi riveste un ruolo centrale nella gastronomia pugliese, abbracciando la preparazione di diverse specialità locali. Il vincotto di fichi è perfetto per arricchire dolci, sia come ingrediente interno sia come condimento esterno. La sua versatilità lo rende ideale anche per innovazioni culinarie, aggiungendo un tocco di Puglia in ogni piatto. In cucina viene utilizzato in particolare:
Taralli o Propati al Vino Cotto: I taralli, arricchiti con il vincotto, acquisiscono un gusto unico che bilancia dolcezza e delicate spaziature , rendendoli irresistibili.
Mostaccioli: Questi biscotti tradizionali vengono spesso impastati utilizzando il vincotto, che ne intensifica il sapore e aggiunge una morbidezza caratteristica.
Cartellate o Carangi: Tipici dolci natalizi, vengono conditi con miele, mandorle e vincotto, creando un connubio di sapori che celebra la festività.
Pettole di Natale: Le famose pizze fritte o pettole, durante il Natale, sono spesso servite con un goccio di vincotto sopra, che ne esalta il sapore con il suo tocco agrodolce.
I Cavicioni dolci con i ceci: I calzoncelli, meglio conosciuti con il nome "cauciune", sono dolci fritti ripieni con passata di ceci, miele, cioccolato, vin cotto, zucchero, cannella, scorza grattugiata di arance e mandarini.
Abbinamenti con Formaggi e Salumi: Il vincotto è eccellente anche in abbinamento con formaggi stagionati e salumi, dove il suo gusto agrodolce crea un equilibrio perfetto con il salato dei formaggi e dei salumi.
Insalate: Aggiunto come condimento nelle insalate, il vincotto introduce una dimensione dolce-salata che rinnova il palato e arricchisce di sapore ogni boccone.
Ricordo d'Infanzia: RICETTA "Sorbetto di Neve al vincotto" di San Giovanni Rotondo.
Un ricordo speciale legato al vincotto di fichi emerge nei giorni di neve a San Giovanni Rotondo. Dopo qualche giorno che la neve si era cristallizzata, si raccoglieva e si mescolava con vincotto e pezzi di cioccolato per creare un sorbetto. Questo sorbetto di neve non è solo un dolce, ma un pezzo di storia, un momento di gioia condiviso in famiglia, che riporta alla memoria i sapori dell'infanzia e le tradizioni del luogo.
Il vincotto di fichi, con la sua ricca gamma di applicazioni in cucina e le sue radici profondamente ancorate nella cultura pugliese. Ogni utilizzo del vincotto, dai dolci festivi agli abbinamenti più audaci in cucina moderna, è una celebrazione tra la terra pugliese e i suoi frutti. Un elisir, attraverso i palati, continua a raccontare storie di comunità, famiglia e festività, rendendo ogni occasione di utilizzo un momento di pura magia culinaria.
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La Puglia, terra di sapori autentici e tradizioni senza tempo, sta riscrivendo la storia di uno dei dolci natalizi più iconici: il panettone. Sebbene legato alle origini milanesi, il panettone pugliese si è guadagnato un posto d'onore nel panorama dolciario nazionale, grazie alla creatività dei maestri pasticceri locali e all'uso di ingredienti genuini del territorio. Negli ultimi anni, diverse eccellenze regionali hanno ricevuto premi prestigiosi, portando la Puglia sotto i riflettori anche durante le festività natalizie. Con una sorprendente magia, i maestri pasticceri hanno saputo portare i dolci natalizi oltre la frontiera del gusto, varcando sapori inusuali e sapori lontani, ma molto vicini alle radici pugliesi. Dalla tradizione alla creatività: i panettoni pugliesi conquistano i palati con i sapori autentici e innovazioni che esaltano la terra.
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SE DICI PUGLIA, DICI "SPUMANTE D'ARAPRI'
D’Araprì: l’eccellenza del Metodo Classico Pugliese per il Natale_
Il Natale è un periodo magico, fatto di luci, sapori e di uno spumante da condividere con chi amiamo. Perché non rendere queste festività ancora più speciali con un brindisi che racchiude l’essenza della Puglia? Parliamo dello spumante D’Araprì, eccellenza di San Severo, che ha trasformato un sogno in realtà, portando eleganza e tradizione nel cuore di una terra che continua a stupire con le sue eccellenze enogastronomiche.
D’Araprì è sinonimo di qualità e raffinatezza nel panorama enologico pugliese. Questo spumante si distingue per una spuma fine e persistente, un bouquet mielato con note di lievito, frutta secca e agrumi, e un sapore fresco ed equilibrato.
Ideale per accompagnare aperitivi o piatti di pesce come frittura di pesce e anguilla alla brace e formaggi delicati. D’Araprì esprime l’essenza di una lavorazione attenta e di un territorio ricco di tradizione.
Ogni bottiglia è un’esperienza di gusto unica, che celebra il meglio della Puglia.
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