La cucina pugliese vanta da tempo queste specialità tradizionali: anguille e capitoni, che trovano il loro posto immancabile sulle tavole pugliesi, soprattutto durante la vigilia di Natale.
Questi prodotti, che nascono nella laguna di Lesina, sono legati a una tradizione antica che affonda le sue radici nella cultura locale. Con la loro forma serpentina e una carne grassa e saporita, le anguille e i capitoni sono considerati una vera eccellenza della gastronomia pugliese. Vivono in uno degli habitat più unici del Gargano, una laguna che mescola acqua dolce e salata, creando un ecosistema ideale per la crescita di queste specie.
La Laguna di Lesina: un patrimonio unico
Questo mix crea un ambiente ricco di nutrienti, ideale per la crescita dell’anguilla (Anguilla anguilla) e del capitone. Nella vicina laguna di Varano, invece, si allevano ostriche, considerate tra le più carnose della Puglia.
Capitoni e anguille: differenze, dimensioni e peso
Capitone (femmina adulta): Può raggiungere lunghezze superiori al metro e mezzo e pesare fino a 3-4 kg. La sua carne è grassa, ricca e particolarmente adatta a piatti festivi.
Anguilla (maschio o giovane esemplare): Più piccola, varia tra 40 e 60 cm di lunghezza, con un peso medio di 500 g – 1 kg.
Nutrizione di anguille e capitoni
Le anguille e i capitoni si nutrono principalmente di piccoli pesci, crostacei, insetti, larve e molluschi. Questa dieta varia in base all’ambiente e alla disponibilità di cibo nei fondali della laguna, che rappresentano una risorsa fondamentale per il loro sviluppo e la loro crescita.
Difficoltà e declino nella produzione di anguille e capitoni
Caldo e moria di pesci: Le alte temperature hanno ridotto i livelli di ossigeno nell’acqua, causando la morte di diverse specie ittiche, incluse le anguille.
Manutenzione insufficiente dei canali: I canali che collegano la laguna al mare non sono stati adeguatamente puliti, ostacolando il ricambio idrico e peggiorando la qualità dell’acqua.
Questi problemi hanno alterato l’habitat delle anguille, riducendo significativamente le catture e creando difficoltà per i pescatori locali.
Il ciclo di vita e il viaggio straordinario
Il capitone e l’anguilla di Lesina seguono un ciclo vitale unico, che li rende affascinanti. Nascono nel Mar dei Sargassi, una regione dell’Atlantico centrale, dove le anguille si riproducono a migliaia di metri di profondità. Le larve, chiamate leptocefali, iniziano un viaggio epico di migliaia di chilometri, sfruttando le correnti oceaniche per raggiungere le coste europee e il Mediterraneo.
Una volta arrivate a Lesina, le anguille si dividono tra:
Maretiche: Pronte per intraprendere la migrazione riproduttiva verso il mare.
Pantanine: Più giovani, che rimangono nei fondali della laguna, nutrendosi di piccoli pesci, crostacei e insetti.
Questo ciclo vitale straordinario collega la laguna di Lesina al Mar dei Sargassi, conferendo a questo prodotto un valore unico nel panorama ittico internazionale.
Presidio Slow Food
Il capitone di Lesina è stato riconosciuto come Presidio Slow Food, a tutela della qualità del prodotto e delle tradizioni locali legate alla pesca. La pesca del capitone a Lesina riconosciuta come sostenibile, viene effettuata con l'uso tradizionale di ceste a nassa, che limitano l'impatto ambientale e rispettano l'equilibrio della laguna.
La Sagra dell’Anguilla di Lesina
Ogni anno, nel mese di dicembre, la laguna di Lesina ospita la tradizionale Sagra dell’Anguilla, un evento che richiama visitatori da tutta la regione. Durante la manifestazione, è possibile degustare questi pesci dalla forma serpentina e dalla carne grassa in molti modi diversi:
Arrostiti alla brace: Una preparazione semplice e gustosa che esalta il sapore naturale del pesce.
Fritti: Croccanti e irresistibili, perfetti come antipasto o secondo piatto.
Al forno con lampascioni: Una ricetta tipica che abbina la dolcezza del pesce all’intensità delle verdure selvatiche.
Cotto con verdure selvatiche: Una preparazione tradizionale che unisce il sapore intenso del capitone alla freschezza e all’aroma delle erbe spontanee del Gargano.
La sagra non è solo un momento di degustazione, ma anche un’occasione per valorizzare il territorio e la cultura culinaria di Lesina, rendendo omaggio a un prodotto simbolo della laguna.
Proprietà nutrizionali
Il capitone e l’anguilla sono pesci particolarmente nutrienti, ricchi di omega-3, fondamentali per la salute cardiovascolare, e di vitamine come la vitamina A e la vitamina D. La loro carne grassa fornisce un’elevata quantità di energia, rendendoli ideali per i periodi freddi.
In conclusione il capitone e l’anguilla di Lesina rappresentano molto più di un prodotto gastronomico: sono simboli di una cultura profondamente legata al territorio e di una biodiversità che merita di essere preservata. Negli ultimi decenni, la popolazione di anguille europee ha subito un calo drammatico, stimato intorno al 90%. L'anguilla è stata classificata nella Lista Rossa dell’IUCN, Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, una specie in pericolo critico, evidenziando l'urgenza di misure per la sua tutela. Per questo motivo, il loro consumo è sempre più limitato ed è legato principalmente alle tradizioni culinarie natalizie.
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Pomodoro giallo da serbo: un'icona della cucina pugliese e della sostenibilità _
In Puglia, Santa Lucia rappresenta una legame di fede con la cultura e la cucina locale.
In molti paesini pugliesi, come Corato, Bitonto, Putignano, Noci e altre piccole località, si accendono grandi falò. Questi fuochi, che illuminano la notte, sono simboli di purificazione e speranza, un gesto collettivo che unisce la comunità in un momento di raccoglimento.
Nel Gargano, invece, la tradizione assume una forma diversa, più intima e riflessiva: la penitenza delle 13 fave secche, accompagnate solo da acqua. Un rituale antico, semplice e carico di significato, che rappresenta l’umiltà e il sacrificio della santa.
Accanto a questi gesti di penitenza, non manca un tocco di dolcezza. In diverse zone della Puglia, si preparano i taralli, come i caratteristici “occhi di Santa Lucia”, un dolce semplice che ricorda simbolicamente il sacrificio della santa.

Vuoi imparare a fare le orecchiette insieme a me? Scopri i segreti della cucina pugliese.
Le orecchiette al primitivo con verza e pomodoro sono una rivisitazione di un’antica tradizione pugliese. Questo piatto combina il sapore autentico della cucina casalinga con un tocco moderno dato dall’utilizzo di orecchiette secche preparate con il vino primitivo di Manduria. Le orecchiette, iconico simbolo della Puglia, sono un formato di pasta amato e diffuso in tutta la regione, protagonista di tantissime preparazioni diverse. La combinazione di verza e pomodoro valorizza la semplicità della cucina pugliese, trasformadola in un piatto dal sapore intenso e genuino.
Da provare: il sapore intenso del primitivo si sposa con la dolcezza della verza, mentre la feschezza del pomodoro completa questo piatto in modo armonioso.
"Se Dici Puglia": un viaggio tra sapori autentici e tradizione con il Pane Rosone di Lula _
Percorrere tanti chilometri, dal Gargano a Trani, per prendere del pane può sembrare eccessivo, ma quando si parla del Pane Rosone di Lula - Pane e Dessert, tutto cambia.
Questo viaggio non è stato solo un modo per scoprire un’eccellenza pugliese, ma anche un’opportunità per immergermi nella bellezza e nella cultura di una città come Trani, dove arte, tradizione e sapori si incontrano.
Il protagonista? Una pagnotta ispirata al rosone romanico della maestosa Cattedrale di Trani, simbolo di fede e creatività.
Le Sapienze dolci: i biscotti natalizi di Bisceglie _
Le Sapienze dolci sono un biscotto tipico di Bisceglie, una città della provincia di Barletta-Andria-Trani, in Puglia, e dei paesi vicini, preparato soprattutto durante il periodo natalizio. Sono ricette antiche delle nostre nonne e mamme, che con amore e pazienza impastavano questi dolci per le feste, riempiendo la casa del profumo del vincotto e di spezie.
L’impasto veniva lavorato quasi completamente con il vincotto, un ingrediente che dona ai biscotti il loro gusto unico e inconfondibile.
Il loro nome richiama la saggezza e l’arte di chi, con pochi ingredienti semplici, riusciva a creare un dolce perfetto, capace di arricchire ogni tavola. Preparare le Sapienze dolci non era solo un modo per celebrare le feste, ma anche un momento di condivisione familiare, fatto di gesti semplici e di amore.
Perfetti per le feste, sono un dolce semplice e genuino che conserva tutto il calore e la magia delle tradizioni pugliesi.
Varianti e tradizioni del pasticcio nelle diverse zone della Puglia
Nonostante queste varianti, il pasticcio rimane un prodotto antichissimo, radicato nella cultura gastronomica delle generazioni passate. Questo piatto testimonia la capacità della cucina pugliese di valorizzare ingredienti semplici, trasformandoli in un simbolo di identità e tradizione.
Ingredienti:
- 500 g di farina di semola di grano duro
- 300 ml di acqua tiepida
- 15 g di lievito di birra fresco
- 10 g di sale
- 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Per il ripieno:
- 500 g di sponsali o cipolle porraie
- 300 g di baccalà ammollato
- 100 g di olive nere denocciolate
- 4 filetti di acciughe sott’olio
- Olio extravergine d’oliva q.b.
- Sale e pepe q.b.
Procedimento:
- Preparare l’impasto: in una ciotola, sciogliete il lievito di birra nell’acqua tiepida. Unite la farina, il sale e l’olio, impastando fino a ottenere un composto liscio. Lasciate lievitare per 2 ore in un luogo caldo.
- Preparare il ripieno: pulite gli sponsali, tagliateli a fette sottili e fateli appassire in padella con olio. Aggiungete le acciughe, lasciandole sciogliere, poi unite il baccalà a pezzi e le olive. Aggiustate di sale e pepe e lasciate raffreddare.
- Assemblare il pasticcio: dividete l’impasto in due parti, stendete la prima e foderate una teglia da 26 cm. unta. Riempite con il ripieno e coprite con l’altra metà dell’impasto, sigillando bene i bordi.
- Cuocere: spennellate la superficie con olio, praticate piccoli fori e infornate in forno preriscaldato a 180°C per 25-30 minuti, finché non sarà dorato.
Preparare questo rustico significa riportare in vita un pezzo di Puglia, fatto di sapori autentici e memoria. Questi sono i piatti che amo, fatti di autenticità e genuinità, che raccontano le radici della nostra terra e uniscono le generazioni intorno alla tavola. Provatelo per vivere un viaggio nei sapori e profumi della tradizione!
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Tra i dolci più iconici del Gargano spiccano i poperati, conosciuti anche come "prupate". Questi grandi dolci a forma di ciambella, tipici di Monte Sant’Angelo, Manfredonia e altri paesi del Gargano, rappresentano un legame profondo con la storia e le tradizioni locali. La loro origine, di chiara derivazione albanese, richiama il periodo del dominio degli Skanderbeg nella regione.
Considerati un dolce simbolico delle grandi occasioni, i poperati venivano preparati per fidanzamenti e banchetti nuziali, arricchendo le celebrazioni con il loro sapore unico e speziato. Salvaguardare questa ricetta significa proteggere la nostra storia e mantenere vivo un patrimonio culturale che unisce sapori e memoria.
Questa ricetta autentica, trasmessa da un forno storico di Monte Sant’Angelo, rappresenta una versione tradizionale dei poperati. Tuttavia, ogni panificio ha la sua variante, così come le diverse località del Gargano. Alcuni utilizzano il lievito madre, altri il lievito di birra o persino il lievito per dolci, conferendo al dolce caratteristiche sempre uniche e irripetibili.
