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Clementina
Benvenuti nel cuore pulsante della cucina pugliese, dove ogni piatto racconta una storia. Tra prodotti tipici pugliesi, ricette della tradizione e cultura del territorio troverai sapori autentici che vanno anche oltre la Puglia.

pane di Monte Sant'Angelo

🍞 Il Pane di Monte Sant’Angelo è un’eccellenza della tradizione pugliese, riconosciuto per la sua crosta croccante e la mollica soffice.  Perfetto per essere gustato anche da solo, con una fetta di pane e pomodoro o con un filo di olio, è protagonista di molte ricette tradizionali pugliesi. 

Utilizzato per panzanella, zuppe di pesce, minestre di legumi e piatti ripieni, si presta anche a una colazione rustica, inzuppato nel latte come si faceva un tempo. Il suo sapore inconfondibile regala emozioni a ogni morso, evocando il calore della cucina contadina. Questo pane antico, cotto in forno a legna e preparato con lievito naturale, è un simbolo della panificazione del Gargano e della Puglia

Un’eccellenza del Gargano, tra storia, tradizione e riconoscimenti Slow Food

Il pane di Monte Sant’Angelo è una delle eccellenze gastronomiche tradizionali del Gargano. Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia è situato a 796 metri sul livello del mare, ed è famoso per il Santuario di San Michele Arcangelo, meta di pellegrinaggi cristiani fin dal VI secolo. Tuttavia, accanto a questa eredità religiosa, il borgo è rinomato per il suo pane unico, preparato con farina di grano tenero, lievito madre e tanta cura artigianale.

Questo pane è riconosciuto sia come Presidio Slow Food che come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT) dal 2005. Le sue caratteristiche principali includono grosse pezzature, che possono raggiungere i 5-6 kg  e una crosta croccante e dorata, e un interno morbido e fragrante. Questo lo rende perfetto per essere conservato a lungo e utilizzato in diverse ricette tradizionali pugliesi. Questo pane può raggiungere un diametro di 80-90 cm e un’altezza di circa 9 cm.


pane di Monte Sant'Angelo

Storia del Pane di Monte Sant’Angelo: dalle origini a oggi

Il Pane di Monte Sant’Angelo ha origini antiche, profondamente radicate nella tradizione contadina del Gargano. Un tempo, le donne impastavano la farina di grano duro con acqua, sale e lievito madre, lasciando lievitare il pane per ore prima di portarlo ai forni comuni del paese, dove veniva cotto su pietra rovente.

Questo pane, noto per la sua crosta croccante e la lunga conservazione, era un alimento essenziale per le famiglie, che lo preparavano in grandi quantità per farlo durare più giorni.

Oggi, pur rimanendo fedele alla lavorazione artigianale nei panifici locali, il Pane di Monte Sant’Angelo è diventato anche protagonista in cucina, utilizzato in ricette tradizionali come il pancotto e le bruschette, mantenendo vivo il legame con la storia e la gastronomia pugliese.

Pane di Monte Sant’Angelo: procedimento tradizionale e metodo antico ancora in uso

La preparazione del pane di Monte Sant’Angelo è un’arte che richiede tempo, esperienza e rispetto per i ritmi della natura. Ancora oggi, questo processo segue metodi tramandati di generazione in generazione. 

Pane di Monte Sant’Angelo: impasto tradizionale e lievitazione naturale

Gli ingredienti utilizzati sono semplici: farina di grano tenero, acqua, sale e lievito madre (o pasta acida). La pasta acida viene aggiunta alla farina insieme al sale e all’acqua, e il tutto viene impastato energicamente fino a ottenere una massa liscia e omogenea. L’impasto viene lasciato riposare per quattro ore, una fase cruciale per lo sviluppo del sapore e della struttura del pane. Il sapore autentico del pane nasce dal lievito madre, il cuore pulsante di questa tradizione, che ne definisce ogni nota fragrante e caratteristica.

Formatura e lievitazione: il passaggio chiave per il Pane di Monte Sant’Angelo

Dopo la prima lievitazione, l’impasto viene diviso in pezzature di dimensioni differenti, che variano a seconda delle esigenze. Ogni porzione viene modellata in una forma più o meno circolare e lasciata lievitare per circa un’ora nei cassoni.

Ammaccatura e modellatura: come prende forma il Pane di Monte Sant’Angelo

Successivamente, le pagnotte vengono riprese per effettuare "l’ammaccatura", un passaggio in cui si definisce la forma circolare o, per le forme più grandi, si crea una strozzatura simile a un otto. Le pagnotte vengono posizionate in ceste di vimini, spolverate con farina per evitare che si attacchino, e coperte con teli. Qui avviene la terza lievitazione, che dura altre due ore.

Cottura nel forno a pietra: il metodo tradizionale che dona croccantezza

Le pagnotte lievitate vengono capovolte con cura su pale di legno, pronte per essere infornate. La cottura avviene in un forno a pietra refrattaria riscaldato a circa 200°C per un periodo che varia tra un’ora e un’ora e mezza, a seconda delle dimensioni del pane. Questo passaggio conferisce al prodotto la sua caratteristica crosta croccante e il suo profumo inconfondibile.

Il raffreddamento: l’ultimo passaggio per un pane fragrante e duraturo

Dopo la cottura, il pane viene posizionato in verticale per far uscire l’umidità residua. Questo processo garantisce una conservazione ottimale e mantiene la freschezza e il sapore per giorni.

Pane Monte Sant'Angelo

Un Pane nato dalla necessità e diventato tradizione: il Pane di Monte Sant’Angelo🥣

Il pane di Monte Sant’Angelo ha origini che affondano in un passato in cui rappresentava una fonte primaria di sostentamento. In assenza di alternative moderne come crackers o piadine, questo pane, grazie alla sua lunga conservabilità, era un elemento essenziale della dieta quotidiana. Le famiglie lo preparavano in casa e lo portavano nei forni comuni per la cottura. Le pagnotte erano spesso enormi e venivano consumate gradualmente.

👩‍🍳Utilizzi del Pane di Monte Sant’Angelo in cucina: ricette e tradizione

Questo pane è estremamente versatile e si presta a numerose preparazioni tradizionali pugliesi, soprattutto quando diventa raffermo.

  • Pancotto: una zuppa rustica preparata con verdure e pane raffermo, perfetta nelle giornate più fredde.
  • Panzanella: un piatto fresco ed estivo, a base di pane raffermo, pomodori, cipolla, basilico, aglio, capperi e olive.
  • Zuppe di pesce: il pane croccante accompagna alla perfezione il brodo ricco di sapori marini.
  • Minestre di verdure e legumi: perfetto per piatti tipici pugliesi come la zuppa di cicoria e fave o la minestra di cavolo nero.
  • Per inzuppare tutte le pietanze: dalla peperonata alle verdure in umido, il pane assorbe i sapori e li esalta.
  • Per farcire le bontà della cucina pugliese: viene usato nel ripieno di carciofi, melanzane, peperoni, pomodori, zucchine, seppie, calamari e cozze.
  • E come non menzionare il classico pane e pomodoro o una bella scarpetta col sugo? Semplici gesti che raccontano il sapore autentico della cucina pugliese.

Monte Sant'Angelo

📜Pane di Monte Sant’Angelo: un patrimonio gastronomico da custodire e tramandare

Il Pane di Monte Sant’Angelo è molto più di un alimento: è un simbolo della tradizione pugliese, un elemento di identità culturale e comunitaria. La sua preparazione, che segue metodi tramandati da generazioni, richiede dedizione, rispetto per i ritmi naturali e conoscenza artigianale. Questo pane antico rappresenta un legame autentico con il territorio, un’eredità che ancora oggi viene custodita e tramandata con orgoglio.

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