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Clementina
Benvenuti nel cuore della cucina pugliese con Sedicipuglia, il blog di Clementina. Dal 2009 raccolgo e condivido ricette autentiche, antiche preparazioni di famiglia e sapori tramandati dalle nonne, per raccontare la vera anima della Puglia. Sedicipuglia è un viaggio gastronomico tra aromi stagionali, prodotti tipici, ricette di casa, cucina contadina e piatti popolari che affondano le radici nel Sud più genuino. Ogni piatto nasce da un amore profondo per la cucina di casa, con uno sguardo attento alla biodiversità e alla sostenibilità del territorio. Sedicipuglia, cucina italiana.
Tarallo di Monte Sant'Angelo appoggiato su dei libri di cucina.

Nel cuore della Puglia, dove storia e gastronomia si intrecciano, c'è un dolce che non può mancare sulle tavole pasquali: il tarallo all'uovo. Questo non è un semplice tarallo, ma un simbolo di una tradizione antica, profondamente radicata in paesi come Monte Sant'Angelo e San Giovanni Rotondo. La sua unicità risiede nel metodo di preparazione. A differenza di molti altri dolci, il tarallo all'uovo viene prima bollito e poi infornato. Questo processo gli conferisce una consistenza asciutta e croccante, rendendolo diverso da qualsiasi altro biscotto che abbiate mai assaggiato. C'è anche una variante, la versione glassata, che aggiunge un tocco di lucentezza e dolcezza. Nonostante il suo sapore delicato e non troppo dolce, il suo gusto è impeccabile. È un dolce che racconta una storia di semplicità e autenticità, un richiamo a sapori di un tempo che resistono alla modernità.

Siete pronti a riscoprire il vero sapore della Pasqua pugliese?

tarallo di Monte Sant'Angelo

Ingredienti:

Procedimento:

In una ciotola, unite le uova leggermente sbattute con il sale, il bicarbonato, un tocco di grappa, l’olio e la farina precedentemente setacciata. Versate il composto ottenuto su una spianatoia, aggiungete gradualmente altri 100 grammi di farina e impastate con energia per circa 15 minuti, fino a che l’impasto non diventa elastico e si inizia a gonfiare lievemente. Lasciate quindi riposare l’impasto, coperto con un canovaccio pulito, per circa mezz'ora per  permettendogli di lievitare in un ambiente tiepido. Nel frattempo, riempite una pentola capiente con acqua e portatela a ebollizione. Prendete l’impasto e formate dei cilindri lunghi circa 15 cm e dallo spessore di 2-3 cm, quindi unite le estremità per formare delle ciambelle. 

Non appena l’acqua raggiunge il bollore, immergete alcuni taralli alla volta; quando risalgono a galla, utilizzate una schiumarola per sollevarli dall'acqua e posizionateli delicatamente su un canovaccio pulito. Copriteli con un altro canovaccio e lasciateli riposare e raffreddare per tutta la notte. Al mattino seguente, incidete profondamente i taralli lungo tutta la loro circonferenza con un coltello affilato, quindi collocateli su una teglia rivestita di carta da forno, facendo attenzione a lasciare spazio tra loro poiché in cottura si gonfieranno. Cuocete nel forno preriscaldato a 220°C per i primi 10 minuti, poi abbassate la temperatura a 160°C e proseguite la cottura per altri 10 minuti, fino a che i taralli non diventano dorati e croccanti. 

Nel cuore del Gargano, dove il tempo sembra essersi fermato, si custodiscono ricette che sono un vero e proprio tesoro. Il tarallo all'uovo è una di queste, un simbolo di una cultura che non ha paura di mantenere vive le sue tradizioni. Con ogni boccone, non stiamo assaporando solo un dolce, ma un pezzo di storia, l'amore di generazioni e il profumo di una terra che sa di casa.

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