Il Canestrato Pugliese, un capolavoro della gastronomia pugliese, si caratterizza per la sua affascinante produzione artigianale nelle tradizionali masserie. Questo formaggio, noto anche come Pecorino Pugliese, è stagionato in contenitori di giunco, i quali conferiscono una texture distintiva e un sapore unico alla crosta del formaggio. Il metodo impiega latte di pecora di prima qualità, essenziale per la ricchezza del gusto.
La cura meticolosa del formaggio è affidata alle esperte mani, le quali, con dedizione, supervisionano la stagionatura. Durante questo processo, le forme di formaggio vengono girate e massaggiate con olio extravergine di oliva, aggiungendo una morbidezza raffinata e preservando la freschezza. Inoltre, l'uso del sale arricchisce ulteriormente il profilo gustativo del formaggio.
Un tempo, in Puglia, il Canestrato Pugliese era un sostituto locale del Parmigiano Reggiano, impiegato con generosità sia nei ripieni che nelle preparazioni culinarie. Personalmente, continuo a utilizzare questo formaggio nei ripieni di melanzane, carciofi, seppie ripiene, cicorie maritate e nella pizza paesana, mantenendo viva una tradizione che celebra il gusto autentico della mia terra.
Nel contesto attuale, il formaggio pecorino è molto apprezzato. Nei mesi di aprile e maggio, per esempio, è consuetudine assaporare il Canestrato Pugliese con fave fresche, un abbinamento che sposa il sapore forte e deciso del formaggio con la dolcezza naturale delle fave. Per gli amanti delle varianti più sofisticate, l'aggiunta di miele di ferula, una prelibatezza prodotta da un'azienda di Manfredonia, può trasformare il piacere di degustarlo in un'esperienza gourmet.
Il prestigio del Canestrato Pugliese è stato recentemente confermato dal successo del Pecorino Garganico riserva, prodotto dalla Masseria Macerone in Agro di San Giovanni Rotondo, che ha vinto il premio al formaggio dell'anno agli Italian Cheeses Awards. Questo riconoscimento sottolinea l'eccellenza della produzione dei fratelli Stefano e Renato Longo, la cui dedizione nel produrre formaggi sia freschi che stagionati, aromatizzati al tartufo o al peperoncino, continua una tradizione familiare di passione e amore per la propria terra. Un'altra specialità squisita di questa terra è il Canestrato Foggiano DOP, che si distingue per il suo sapore ricco e la sua texture caratteristica.
Uno dei miei ricordi più cari è quello di una tavola presa al soffitto dei legni antichi delle campagne, dove i formaggi, inizialmente bianchi, si stagionavano all'aria aperta diventando gradualmente più bruniti. Questa immagine rimane un simbolo potente della naturale maturazione e dell'incredibile cura impiegata nella produzione di questi formaggi.
Attraverso la mia lente di food blogger, desidero condividere non solo la storia e le tecniche di produzione del Canestrato Pugliese, ma anche il mio personale rapporto con questo formaggio, evidenziando come le tradizioni possano ancora arricchire le nostre tavole e i nostri palati con sapori autentici e inconfondibili. Con ogni post, il mio obiettivo è portare a voi lettori una mia Puglia, lasciando che il gusto del Canestrato Pugliese racconti la sua storia di passione, tradizione e qualità superba, celebrate nella riconosciuta eccellenza della Masseria Macerone e in ogni delizia che questo formaggio sa offrire.
Vincotto di Uva: Una Tradizione Millenaria.
Il vincotto, con il suo aroma distintivo e il sapore ricco, è una preparazione tradizionale che affonda le radici in una storia millenaria. Questa delizia può essere realizzata sia con fichi, fichi d'India che con l'uva, testimoniando la versatilità e la ricchezza delle risorse naturali del territorio. Oggi vi propongo la ricetta del vincotto fatto con il mosto di uva rosato, un prodotto che si prepara generalmente a settembre dopo la vendemmia. Il sapore del vincotto si sposa benissimo con la salinità del formaggio, creando un'esperienza gastronomica unica e sublime.
Il Vincotto di Uva Rosata: Un Ricco Sciroppo Pugliese.
Il vincotto di uva rosata è una delizia densa e aromatica, tipicamente preparata dopo la vendemmia per esaltare e arricchire numerosi piatti della cucina pugliese. Questa versione sfrutta le qualità uniche dell'uva rosata, conferendo al vincotto un colore distintivo e un sapore intenso.
Ingredienti:
- 10 litri di mosto di uva rosato, non fermentato
- 1 mestolo raso di cenere di legna, ben setacciata (circa 100 g)
Procedimento:
- Preparazione del Mosto: Utilizza mosto fresco di uva rosato, assicurandoti che non sia fermentato. Mettilo in una pentola capiente.
- Aggiunta della Cenere: Aggiungete un mestolo raso di cenere di legna al mosto(circa 100 gr. a litro). Questo aiuterà a chiarificare e a conferire un sapore unico durante la cottura e a togliere l'acido del mosto.
- Cottura: Portate il mosto a ebollizione e lasciatelo bollire per almeno un'ora senza schiumarlo, permettendo al liquido di ridursi fino alla metà.
- Riposo Notturno: Dopo la bollitura, spegnete il fuoco e lasciate riposare il mosto per tutta la notte.
- Filtrazione e Riduzione: Il giorno seguente, filtrate il mosto usando una federa di cuscino che non utilizzi più, la quale ha una trama più sottile e impedisce il passaggio di residui. Riportate il mosto filtrato sul fuoco e lasciatelo bollire a fuoco lento per circa quattro -cinque ore, o fino a quando non si è ridotto a un liquido molto denso, simile a uno sciroppo.
- Preparazione dei PICCIULATEDD: A metà cottura del vincotto, aggiungi i tarallini sottili fatti con solo con farina e l' acqua che prende l'impasto, massimo 200/ 300 g. di farina. Cucinate questi tarallucci nel vincotto bollente per 15 minuti, a seconda della consistenza desiderata. Questi servono a far addensare ulteriormente il vincotto.
- Conservazione: Una volta raffreddato, conservate il vincotto in bottiglie per utilizzarlo in diverse preparazioni. Si conserva bene per lungo tempo.
Utilizzo Tradizionale: In Puglia, il vincotto è spesso usato come ingredienti per farcire i cavicioni con i ceci o versato sopra le cartellate (carangi) durante le festività natalizie e nell'impasto dei taralli al vin cotto e nella preparazione della Colva È anche delizioso su formaggi forti, come il pecorino canestrato pugliese, dove il suo sapore dolce contrasta magnificamente con la salinità del formaggio.
Nel mio paese, San Giovanni Rotondo, le pizze fritte vengono spesso accompagnate da vincotto, creando un mix irresistibile di dolce e salato che è una vera delizia per il palato. Un po' come i pancake e succo d'acero, noi abbiamo le pizze fritte al vin cotto!
Poi c'è un altra ricetta la più bella e buona " LA NEVE AL VINCOTTO"!
Tra i ricordi più dolci della mia infanzia a San Giovanni Rotondo, c'è quello del sorbetto fatto con vincotto e neve cristallizzata. Non si usava la neve appena caduta, ma quella che si era ben solidificata, raccolta dai luoghi più puliti e intatti. A questa base fredda e pura, aggiungevamo il vincotto, creando un dolce che era tanto semplice quanto magico. Era un rituale invernale che aspettavamo con impazienza, un modo per celebrare la stagione fredda con una dolcezza che sapeva di casa e tradizione. Ogni sorso era un tuffo nei ricordi gioiosi della gioventù, un legame dolce con il passato che ancora oggi riscalda il cuore.
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La Puglia, con il suo lungo litorale, offre una varietà incredibile di pesce fresco, e il polpo è tra i protagonisti indiscussi delle tavole locali. Cucinarlo al sugo, insieme a ingredienti come olive, capperi e origano, è un metodo che permette di intrecciare sapori intensi e distintivi, creando un piatto che sa di mare e di casa al tempo stesso.
Le olive nere, i capperi e l’origano non sono scelti a caso: rappresentano alcuni dei sapori più tipici del territorio, e quando si combinano con la base di pomodoro creano un contrasto delizioso con la tenerezza del polpo. Questi ingredienti, insieme alla qualità del polpo pescato nelle acque locali, fanno di questo piatto qualcosa di più di una semplice ricetta: è un'espressione di cultura e di geografia, una celebrazione del legame indissolubile tra la Puglia e il suo mare.
Preparare il polpo in questo modo non richiede tecniche complicate o strumenti particolari, ma solo amore per il cibo buono e la pazienza di lasciar cuocere il tutto a fuoco lento, permettendo ai sapori di fondersi perfettamente. È un piatto che si gusta idealmente in buona compagnia, magari in una calda serata estiva, con del pane croccante per fare la "scarpetta" nel sugo ricco e saporito.
Il polpo al sugo con olive e capperi è quindi più di un semplice pasto: è un’esperienza, un viaggio nei sapori del sud Italia che inizia con il primo morso e si conclude solo quando il piatto è vuoto. Per chiunque voglia scoprire la vera essenza della cucina pugliese, questa ricetta è un ottimo punto di partenza, capace di raccontare storie di mare, di vento e di vita pugliese attraverso il linguaggio universale del cibo.
Ingredienti per Polpo al Sugo con Olive, Capperi e Origano
Per preparare questa autentica ricetta pugliese, avrai bisogno dei seguenti ingredienti, che si combinano perfettamente per creare un piatto ricco di tradizione e sapore:
- 1 polpo grande (circa 1-1.5 kg), pulito: La base del piatto, il polpo deve essere fresco e ben pulito.
- 500 ml di passata di pomodoro: Scegli una passata di ottima qualità per ottenere un sugo ricco e saporito.
- 100 g di olive nere, denocciolate e affettate: Le olive aggiungono un tocco di sapore mediterraneo e una leggera salinità.
- 2 cucchiai di capperi, dissalati: I capperi introducono una punta di acidità e intensificano i sapori del sugo.
- 1 cucchiaino di origano secco: L'origano porta con sé l'aroma del Mediterraneo, essenziale in molte ricette pugliesi.
- 2 spicchi di aglio: L'aglio è fondamentale per la base del sugo, aggiungendo profondità e carattere.
- 1 bicchiere di vino bianco.
- 4 cucchiai di olio extravergine di oliva: Utilizza un olio di buona qualità per soffriggere l'aglio e per aggiungere ricchezza al piatto.
- Sale e pepe q.b.: Per bilanciare e esaltare tutti i sapori.
- Pane tostato, per accompagnare: Ideale per assaporare fino all'ultimo il delizioso sugo.
Preparazione del polpo:
- Portate a ebollizione una pentola di acqua salata. Immergete il polpo per tre volte brevemente nell'acqua bollente per far arricciare i tentacoli, poi lasciatelo cuocere a fuoco lento.
- Aggiungete un bicchiere di vino bianco all'acqua di cottura del polpo. Questo aiuterà a intensificare i sapori del polpo. Lasciate cuocere per circa 30 minuti o fino a quando il polpo non è tenero.
Preparazione del soffritto:
- Mentre il polpo cuoce, in una padella grande, riscaldate quattro cucchiai di olio extravergine di oliva e soffriggete due spicchi di aglio fino a doratura. Rimuovete l'aglio non appena è dorato per evitare che bruci.
- Una volta rimosso l'aglio, aggiungete 500 ml di salsa di pomodoro nella padella.
- Condite con sale, un cucchiaino di origano secco e un cucchiaio di prezzemolo fresco tritato e aggiungete una manciata di olive nere denocciolate e tagliate a metà, e due cucchiai di capperi sciacquati. Lasciate cuocere il sugo a fuoco medio-basso per circa 20 minuti, fino a quando non diventa denso e aromatico.
Incorporazione del polpo:
- Tagliate il polpo cotto a tocchetti e aggiungetelo al sugo. Mescolate delicatamente per far amalgamare i sapori e lasciate cuocere insieme per altri 15/20 minuti, permettendo al polpo di assorbire il gusto del sugo.
Finitura e servizio:
- Assicuratevi che il polpo sia ben imbevuto del sugo e servite caldo, accompagnato da fette di pane rustico tostato, perfetti per godere del saporito sugo.
Questi ingredienti si combinano in un equilibrio perfetto di sapori marini e terrestri, riflettendo la varietà e la ricchezza della cucina pugliese. Ogni componente ha il suo ruolo specifico e insieme creano un piatto che è sia nutriente che incredibilmente gustoso, perfetto per una cena speciale o per celebrare le tradizioni regionali italiane a tavola.
Il cuore della casa si anima in cucina cucina, dove le tradizioni si mescolano con la creatività di ogni giorno. Oggi voglio portarvi nel mondo del rotolone, un piatto che incarna la gioia del cucinare e del condividere. Prepareremo insieme un rotolone farcito con Emmental e prosciutto, un abbinamento classico che non smette mai di deliziare il palato.
L' Emmental, con il suo sapore dolce si fonde armoniosamente con la ricchezza del prosciutto, creando un contrasto gustoso che esalta entrambi gli ingredienti. Ogni fetta di questo rotolone è una celebrazione che solo un piatto fatto in casa può offrire.
Che sia per un pranzo in famiglia o una cena con amici, il rotolone farcito rappresenta una scelta perfetta, capace di trasformare un semplice pasto in un'occasione speciale. Ricetta, facile, gustosa e facile da preparare.
Seguite la ricetta passo dopo passo, e lasciatevi guidare nella creazione di un capolavoro culinario che sarà sicuramente apprezzato da tutti.
Ingredienti:
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- 300 g di fave secche, possibilmente di Carpino
- 1 mazzo di cicoria selvatica, 1 Kg
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
- Aglio (facoltativo)
Preparazione:
- Ammollate le fave secche per una notte, almeno 8 ore.
- Cucinate le fave in acqua non salata fino a che non diventano tenere e aggiungete nella cottura un pezzettino di aglio.
- In una padella, soffriggete l'aglio nell'olio e aggiungete la cicoria precedentemente pulita e tagliata.
- Una volta che la cicoria è appassita, aggiungete le fave con un po' della loro acqua di cottura e lasciate insaporire per alcuni minuti.
- Servite caldo con un filo d'olio a crudo.
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Quindi, mentre assapori questo piatto ricco di storia e sapore, ricorda che ogni morso è un viaggio nel tempo, che rende la cucina pugliese così affascinante e irresistibile. Buon Appetito.
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