Potrebbero interessarti anche:
Una ricetta tradizionale sempre attuale
Questo piatto, consumato soprattutto nel periodo natalizio, è il perfetto equilibrio tra tradizione e conforto. Dopo le abbondanti portate natalizie, la minestra verde si presenta come una scelta più leggera, ma altrettanto gustosa, che permette di ricaricarsi senza appesantirsi troppo. La sua preparazione si tramanda di generazione in generazione e continua a portare in tavola il calore delle famiglie pugliesi, adattandosi nel tempo senza mai perdere il suo carattere distintivo.
Cosa significa "minestra"?
Il termine "minestra" deriva dal latino ministrare, che significa servire. Originariamente, indicava il cibo che veniva distribuito ai commensali, simbolo di condivisione e unità familiare. Nel contesto pugliese, la minestra verde ha assunto un ruolo centrale durante le festività, rappresentando un ponte tra la tradizione e la modernità culinaria.
La minestra verde: tradizione e semplicità
La minestra verde è un piatto, preparato con verdure spontanee di stagione e verdure dell'orto come cavolo, cicoria, bietole e cardi. Questi ingredienti freschi venivano raccolti direttamente dai campi e combinati con frattaglie di maiale, che conferivano un sapore intenso e avvolgente al brodo. Anche la carne di tacchino, spesso utilizzata in questo piatto, aggiungeva un tocco di sapore delicato, creando un equilibrio perfetto con le verdure.Oggi, la minestra verde continua a essere preparata con lo stesso spirito tradizionale, ma con una maggiore versatilità. Le famiglie moderne scelgono di arricchirla con diverse carni a piacere, come maiale, tacchino, pollo o anche manzo, a seconda delle preferenze. Questo piatto, che unisce semplicità e bontà, resta una scelta ideale per scaldare il corpo durante le fredde giornate invernali.Inoltre, era tradizione servire la minestra come primo piatto, per assaporare appieno il gusto delle verdure. Veniva accompagnata con pane raffermo bagnato nel brodo caldo o con pane tostato, che aggiungevano una nota saporita. Alcune famiglie, invece, preferivano arricchirla con pasta fresca fatta in casa, rendendo così la ricetta ancora più sostanziosa.
La minestra verde è un piatto, preparato con verdure spontanee di stagione e verdure dell'orto come cavolo, cicoria, bietole e cardi. Questi ingredienti freschi venivano raccolti direttamente dai campi e combinati con frattaglie di maiale, che conferivano un sapore intenso e avvolgente al brodo. Anche la carne di tacchino, spesso utilizzata in questo piatto, aggiungeva un tocco di sapore delicato, creando un equilibrio perfetto con le verdure.
Oggi, la minestra verde continua a essere preparata con lo stesso spirito tradizionale, ma con una maggiore versatilità. Le famiglie moderne scelgono di arricchirla con diverse carni a piacere, come maiale, tacchino, pollo o anche manzo, a seconda delle preferenze. Questo piatto, che unisce semplicità e bontà, resta una scelta ideale per scaldare il corpo durante le fredde giornate invernali.
Inoltre, era tradizione servire la minestra come primo piatto, per assaporare appieno il gusto delle verdure. Veniva accompagnata con pane raffermo bagnato nel brodo caldo o con pane tostato, che aggiungevano una nota saporita. Alcune famiglie, invece, preferivano arricchirla con pasta fresca fatta in casa, rendendo così la ricetta ancora più sostanziosa.
![]() |
Piazza dei Martiri, San Giovanni Rotondo, Puglia, Italy |
Dear friends,
as Christmas Eve arrives, I want to take a moment to send my warmest wishes to all of you across the world – especially to my dear followers in the United States, Canada, Singapore and Australia. Thank you!
Your support throughout the year has meant so much to me. Knowing that so many of you, Pugliesi at heart or by blood, continue to follow my recipes and stories from across the ocean fills me with joy and pride. Thank you!
From the heart of Puglia, I send you the warmth of our traditions – the aroma of olive oil, the crunch of taralli, the sweetness of cartellate, and the love that every nonna pours into her dishes. I hope that even from afar, you feel connected to our beautiful land through the flavors and memories we share.
🎄 May your Christmas be filled with love, good food, and cherished moments with your families.
Thank you for being part of this journey. I can’t wait to continue sharing new adventures and recipes with you in the coming year.
Keep following me to bring a little bit of Puglia to your tables, wherever you are. Our traditions will keep you company, even miles away from home.
Thank you for always being there. I wish you a Christmas filled with love and peace, even if you're far from home. I hope to bring a little piece of Puglia into your hearts, wherever you may be.
Buon Natale e auguri!
💖 Wishing you joy from the bottom of my heart.
With love and gratitude, Thank you!
Clementina
Categorie
Vi auguro un Natale sereno e pieno di dolci emozioni. Buone Feste!
Clementina Urbano – Se Dici Puglia-
Categorie
I Ceci Neri di Altamura: La Carne Povera Della Murgia_
Nel cuore della Murgia, c'è un legume antico che racconta storie di fatica e semplicità: i ceci neri di Altamura. Piccoli, scuri e rugosi, con una punta caratteristica e una forma irregolare, questi legumi rappresentano la vera "carne povera" delle famiglie contadine. Ricchi di proteine e ferro, hanno sfamato generazioni nei tempi difficili, quando la carne era un lusso e la terra offriva tutto ciò che serviva per sopravvivere.
I ceci neri della Murgia sono una delle varietà più antiche e resistenti, capaci di crescere nei terreni aridi e sassosi tipici di questa regione. Nonostante il loro aspetto rustico, racchiudono un sapore intenso e straordinarie proprietà nutrizionali.
I ceci neri della Murgia sono una delle varietà più antiche e resistenti, capaci di crescere nei terreni aridi e sassosi tipici di questa regione. Nonostante il loro aspetto rustico, racchiudono un sapore intenso e straordinarie proprietà nutrizionali.
Il Natale in tavola con i sapori della Puglia
Natale è il momento perfetto per celebrare con piatti che raccontano le tradizioni e i sapori autentici di una terra straordinaria come la Puglia. Questo menù, pensato per essere gustato e preparato con facilità, porta in tavola l’anima pugliese e trasforma il pranzo di Natale in un’esperienza indimenticabile.
La generosità della terra e del mare di Puglia
La cucina pugliese attinge ad una dispensa naturale straordinaria, dove l’abbondanza di ortaggi, cereali, legumi, frutta secca, olio extravergine e pesce freschissimo incontra erbe aromatiche, formaggi tipici e carni di qualità. Ogni ingrediente racconta un pezzo di storia del territorio, dando vita a piatti intensi e autentici.
Ti va di provare questo menù assieme a me? Sarà un viaggio tra tradizione e innovazione, per portare in tavola la magia del Natale con un tocco autenticamente pugliese. Mettiamoci al lavoro in cucina!
Ti va di provare questo menù assieme a me? Sarà un viaggio tra tradizione e innovazione, per portare in tavola la magia del Natale con un tocco autenticamente pugliese. Mettiamoci al lavoro in cucina!
Eleganza e semplicità in tavola
Anche se ha radici contadine, la cucina pugliese sa rinnovarsi con eleganza. Ogni piatto trova un equilibrio perfetto tra sapori dolci, saporiti e delicati, rendendo ogni boccone speciale e piacevole per tutti.
Gli abbinamenti studiati con attenzione e i sapori variegati rendono la tavola un’esperienza unica, capace di sorprendere tutti e trasformare il pranzo di Natale in un momento speciale da ricordare.
Da preparare in anticipo:
La crema di ceci neri puo' essere preparate il giorno prima per semplificare l’organizzazione e avere più tempo da dedicare agli altri piatti. Conservaltela n frigorifero in un contenitore ermetico per mantenerla fresca e pronta all’uso.
Basterà riscaldarla il giorno del pranzo per ottenere il massimo del sapore.
Menù di Natale Pugliese
Antipasti:
- Crudo di gamberi su crema di ceci neri e agrumi
- Burrata con fichi secchi caramellati e mandorle tostate
Primo piatto:
- Strascinati con pomodorini freschi, stracciatella, basilico e tarallo sbriciolato o
- Lasagna classica, per chi ama i sapori più ricchi e tradizionali delle feste
Secondo piatto:
- Filetto di manzo scottato con fettina di caciocavallo podolico cipolle rosse caramellate
Dolci della tradizione:
- Cartellate o carangi e calzoncelli con i ceci e panettone e dolci di Natale
Vini in abbinamento:
- Fiano Salentino IGP o Prosecco Durello Brut – Tenute Rubino per antipasti e primo piatto
- Primitivo di Manduria per il secondo piatto
- Spumante Metodo Classico D’Araprì di San Severo o Cantina Due Palme – Gran Rosé Dolce per i dolci
Con una pianificazione attenta e qualche preparazione in anticipo, potrai gustare ogni piatto senza fretta, evitando lo stress dell’ultimo minuto.
Il giorno di Natale potrai dedicarti completamente ai tuoi ospiti, condividendo con loro la gioia di stare insieme e assaporando sapori che evocano l’essenza della terra di Puglia.
Grazie a una buona organizzazione, avrai il tempo di impiattare con cura, scegliere il giusto abbinamento dei vini e creare un’atmosfera calorosa. Ogni pietanza diventerà così un racconto gustativo, un ricordo da preservare e condividere, rendendo la tua esperienza natalizia più intensa, significativa e indimenticabile.
Buone Feste!
Tag:
Cucina pugliese, Menù di Natale, Ricette pugliesi, Natale in tavola, Piatti tipici pugliesi, Sapori autentici, Gastronomia pugliese, Ricette natalizie, Piatti della tradizione, Menù pugliese, Sapori di Puglia, Feste in tavola, Cucina italiana tradizionale, Cucina tradizionale, Ricette di Natale, Menù di festa, Ricette di Natale pugliese
Categorie
SE DICI PUGLIA, DICI "SPUMANTE D'ARAPRI'
D’Araprì: l’eccellenza del Metodo Classico Pugliese per il Natale_
Il Natale è un periodo magico, fatto di luci, sapori e di uno spumante da condividere con chi amiamo. Perché non rendere queste festività ancora più speciali con un brindisi che racchiude l’essenza della Puglia? Parliamo dello spumante D’Araprì, eccellenza di San Severo, che ha trasformato un sogno in realtà, portando eleganza e tradizione nel cuore di una terra che continua a stupire con le sue eccellenze enogastronomiche.
D’Araprì è sinonimo di qualità e raffinatezza nel panorama enologico pugliese. Questo spumante si distingue per una spuma fine e persistente, un bouquet mielato con note di lievito, frutta secca e agrumi, e un sapore fresco ed equilibrato.
Ideale per accompagnare aperitivi o piatti di pesce come frittura di pesce e anguilla alla brace e formaggi delicati. D’Araprì esprime l’essenza di una lavorazione attenta e di un territorio ricco di tradizione.
Ogni bottiglia è un’esperienza di gusto unica, che celebra il meglio della Puglia.
Categorie
La cucina pugliese natalizia è ricca di sapori autentici, dove pochi ingredienti di qualità si trasformano in dolci unici, perfetti per rendere speciali le feste. Ogni ricetta è un invito a riscoprire la tradizione e a portare in tavola il calore e la genuinità della Puglia. Preparare questi dolci significa rivivere la magia del Natale e stupire i tuoi cari con prelibatezze fatte in casa.
Il Natale è il periodo dell'anno in cui le tradizioni si fanno più vive. Ci si ritrova insieme attorno alla tavola per festeggiare. Qui troverai ispirazioni per preparare prelibatezze che conquisteranno tutti.🎄 🎄
QUALI SONO I DOLCI NATALIZI PUGLIESI?
Se dici Puglia, pensi subito ai dolcetti di pasta di mandorle_
La pasticceria pugliese è famosa per i suoi dolci semplici ma ricchi di sapore, e i dolcetti di pasta di mandorle ne sono un esempio iconico. La mandorla è l' ingrediente protagonista di tanti dolci pugliesi, dalle paste secche ai biscotti alla cupeta e di tanti altri dolci tradizionali.
Preparati con ingredienti genuini e con mandorle locali, questi dolcetti, si tramandano di generazione in generazione e rappresentano una tradizione immancabile delle festività.
Questi biscotti si distinguono per la loro texture unica: leggermente croccanti all'esterno, ma straordinariamente teneri e morbidi all'interno. La loro delicatezza li rende perfetti non solo come dessert per concludere un pranzo speciale, ma anche per accompagnare una tazza di tè pomeridiano.
Cartellate pugliesi al vincotto: la ricetta tradizionale di Natale
Le cartellate sono uno dei dolci più antichi e rappresentativi della tradizione pugliese, preparate soprattutto durante il periodo natalizio. Da generazioni, accompagnano i Natali pugliesi portando in tavola il calore di una cucina che non è solo arte, ma anche amore.
La loro forma unica, arrotolata e pizzicata come un ricamo, racconta storie di mani sapienti che trasformano ingredienti semplici in piccoli capolavori.
La croccantezza della frittura, l’intreccio perfetto delle rose e il profumo del vincotto fanno di questo dolce una vera icona della Puglia, capace di raccontare storie con ogni morso: un patrimonio gastronomico autentico che celebra l’identità e i sapori unici della regione.
La loro forma unica, arrotolata e pizzicata come un ricamo, racconta storie di mani sapienti che trasformano ingredienti semplici in piccoli capolavori.
La croccantezza della frittura, l’intreccio perfetto delle rose e il profumo del vincotto fanno di questo dolce una vera icona della Puglia, capace di raccontare storie con ogni morso: un patrimonio gastronomico autentico che celebra l’identità e i sapori unici della regione.
Cartellate: la bontà in tutte le sue forme
Le cartellate, condite con miele arricchito da mandorle tostate e una spolverata di cannella, oppure immerse nel vincotto, sono irresistibili nella loro versione più tradizionale. Esistono anche varianti moderne, come quelle decorate con zuccherini colorati o arricchite con cioccolato, molto amate dai bambini.
Infine, c’è chi le preferisce al naturale, senza alcun condimento, per apprezzarne la croccantezza autentica, proprio come piace a me!
Infine, c’è chi le preferisce al naturale, senza alcun condimento, per apprezzarne la croccantezza autentica, proprio come piace a me!
Origini delle cartellate
Le cartellate sono uno dei dolci più antichi della Puglia e una vera opera d’arte culinaria. Le loro radici risalgono probabilmente al periodo greco-romano, quando dolci simili venivano offerti agli dèi per propiziare i raccolti.
Il nome “cartellate” potrebbe derivare dal termine dialettale “carteddate,” che significa "arrotolate," oppure dal greco “kartallos,” che indica un cesto intrecciato. Con l’avvento del cristianesimo, le loro forme sono state associate alle fasce di Gesù Bambino o alla corona di spine della Passione.
Oggi, le cartellate continuano a essere un simbolo del Natale pugliese, portando in tavola non solo dolcezza, ma anche una tradizione che unisce famiglie e generazioni.
Il nome “cartellate” potrebbe derivare dal termine dialettale “carteddate,” che significa "arrotolate," oppure dal greco “kartallos,” che indica un cesto intrecciato. Con l’avvento del cristianesimo, le loro forme sono state associate alle fasce di Gesù Bambino o alla corona di spine della Passione.
Oggi, le cartellate continuano a essere un simbolo del Natale pugliese, portando in tavola non solo dolcezza, ma anche una tradizione che unisce famiglie e generazioni.
Il dolce che unisce la Puglia
In tutta la regione, le cartellate assumono nomi diversi a seconda delle zone, riflettendo la ricchezza linguistica e culturale della Puglia: “carteddàte” o “scartillàte” nel barese, “crustoli” nel foggiano, " carangi" a San Giovanni Rotondo ,“cartiddate” nel Salento. Ogni nome racconta una storia, testimoniando la forte identità gastronomica della regione.
Nel Gargano, il vincotto d’uva dona al dolce un sapore intenso, mentre nel Salento è il vincotto di fichi a impreziosire ogni morso. Le mandorle locali, come la Filippo Cea delle Murge o la Fra Giulio del Gargano, e mandorla Tuono nel Salento, aggiungono croccantezza e tradizione.
L’olio extravergine di oliva, comune in tutta la Puglia, dona alle cartellate una fragranza unica durante la frittura. L’impasto, arricchito con vini bianchi pugliesi pregiati, esalta la bontà di questo dolce natalizio. Nel Salento, le cartellate si lasciano asciugare prima di friggerle, diventando più croccanti. Nel Gargano, invece, si friggono subito e restano più friabili.
Nel Gargano, il vincotto d’uva dona al dolce un sapore intenso, mentre nel Salento è il vincotto di fichi a impreziosire ogni morso. Le mandorle locali, come la Filippo Cea delle Murge o la Fra Giulio del Gargano, e mandorla Tuono nel Salento, aggiungono croccantezza e tradizione.
L’olio extravergine di oliva, comune in tutta la Puglia, dona alle cartellate una fragranza unica durante la frittura. L’impasto, arricchito con vini bianchi pugliesi pregiati, esalta la bontà di questo dolce natalizio. Nel Salento, le cartellate si lasciano asciugare prima di friggerle, diventando più croccanti. Nel Gargano, invece, si friggono subito e restano più friabili.
Cartellate al vincotto: il dolce fatto di semplicità
Le cartellate al vincotto rappresentano il simbolo della tradizione natalizia pugliese. Gli ingredienti sono semplici: farina, olio extravergine di oliva e vino bianco. Tuttavia, la loro preparazione richiede pazienza e abilità. L’impasto viene steso sottilissimo, tagliato in strisce e modellato con cura per creare la forma tipica di rosa o di nastro arrotolato.
Dopo la frittura, le cartellate vengono immerse nel vincotto, un mosto cotto d'uva o di fichi, oppure nel miele, che conferisce loro un sapore dolce e aromatico.
Fatti di semplicità, amore e tradizione, le cartellate al vincotto sono un dolce che racconta la Puglia in ogni boccone, celebrando le festività natalizie con un gusto inconfondibile e indimenticabile.
Dopo la frittura, le cartellate vengono immerse nel vincotto, un mosto cotto d'uva o di fichi, oppure nel miele, che conferisce loro un sapore dolce e aromatico.
Fatti di semplicità, amore e tradizione, le cartellate al vincotto sono un dolce che racconta la Puglia in ogni boccone, celebrando le festività natalizie con un gusto inconfondibile e indimenticabile.
Ricetta delle cartellate pugliesi al vincotto
Vi passo gli ingredienti delle cartellate pugliesi al vincotto! Se siete alle prime armi, qui troviate un post che vi spiega passo dopo passo come realizzarle: [Clicca qui].
Ingredienti :
6 uova fresche intere
3 cucchiai di zucchero
100 ml di olio extravergine di oliva
Circa 1 kg di farina 00 (quanto basta per un impasto morbido)
150 ml di vino bianco
Olio di oliva per friggere
Vincotto (di fichi o di uva)
3 cucchiai di zucchero
100 ml di olio extravergine di oliva
Circa 1 kg di farina 00 (quanto basta per un impasto morbido)
150 ml di vino bianco
Olio di oliva per friggere
Vincotto (di fichi o di uva)
scaglie di mandorla per decorare o mandorle tostate spezzettate
Procedimento
1. Preparare l’impasto: Rompete le uova in una ciotola capiente e sbattetele leggermente con una forchetta. Aggiungete lo zucchero, l’olio extravergine di oliva e il vino bianco, mescolando fino a ottenere un composto omogeneo.
2. Incorporare la farina: Disponete la farina a fontana su una spianatoia e versate il composto liquido al centro. Lavorate l’impasto con le mani, aggiungendo farina poco alla volta fino a ottenere una massa morbida ed elastica.
3. Riposo dell’impasto:Formate un panetto con l’impasto, copritelo con un canovaccio pulito e lasciatelo riposare a temperatura ambiente per circa 30 minuti.
4. Stendere l’impasto:Dopo il riposo, dividete l’impasto in porzioni e stendetelo con un mattarello o una macchina per la pasta fino a ottenere sfoglie sottili di circa 2 mm.
5. Creare le cartellate:Con una rotella dentellata, ritagliate strisce di circa 3 cm di larghezza e 20-30 cm di lunghezza. Pizzicate i bordi a intervalli regolari per creare delle conchette, poi arrotolate ogni striscia su se stessa formando una spirale a forma di rosa. Man mano che le preparate, copritele con un canovaccio per evitare che si secchino.
6. Friggere le cartellate:In una padella capiente, scaldate abbondante olio di oliva. Friggete poche cartellate alla volta fino a quando saranno dorate e croccanti. Scolatele su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.
7. Lasciarle raffreddare:Una volta fritte, lasciatele raffreddare completamente.
8. Decorare con il vincotto:Scaldate il vincotto in un pentolino per renderlo più fluido. Immergete le cartellate nel vincotto solo prima di mangiarle, così rimarranno fragranti e non si ammolleranno.
Conservazione
Cartellate cotte non condite: Si conservano in sacchetti di plastica per alimenti, ben chiusi, fino a una settimana.
Cartellate condite con vincotto: Riponetele in frigorifero, dove si mantengono per alcuni giorni. Prima di servirle, lasciatele a temperatura ambiente.
Cartellate condite con vincotto: Riponetele in frigorifero, dove si mantengono per alcuni giorni. Prima di servirle, lasciatele a temperatura ambiente.
Potrebbero interessarti anche:
Se ami i dolci tradizionali pugliesi, devi assolutamente provare il Propato della Zita, una ricetta di matrimonio che racchiude tutta la dolcezza della Puglia.
Cantucci pugliesi: ricetta tradizionale
Mostaccioli pugliesi
Mostaccioli al cioccolato
Ricette di Natale puglisi e non
Cupeta salentina
Mandorle atterrate
Natale a Locorotodo
Tag:
cartellate pugliesi, cartellate al vincotto, dolci natalizi pugliesi, ricette di Natale pugliesi, cucina pugliese, dolci fritti pugliesi, vincotto di fichi, vincotto d'uva, dolci della tradizione pugliese, cartellate tradizionali, ricetta cartellate pugliesi, dolci di Natale, cartellate ricetta originale, cartellate pugliesi tradizione, cartellate dolce natalizio, cucina regionale pugliese, ricette dolci pugliesi, cartellate croccanti, dolci con miele e vincotto, cartellate pugliesi ricetta passo passo, carangi, crustl, crustoli, carteddàte
Iscriviti a:
Post (Atom)