
Chi è stato almeno una volta in Puglia conosce bene il profumo del pane appena sfornato. Crosta spessa e croccante, interno morbido e alveolato, un sapore rustico che sa di storia. Il pane integrale pugliese non è solo un alimento, ma un simbolo di convivialità, legato a tradizioni antiche tramandate di generazione in generazione.
Il segreto di questo pane sta nei gesti lenti e nella cura della lavorazione. Le pieghe danno forza all’impasto, la lunga lievitazione ne esalta il sapore e la cottura con il vapore regala quella crosta croccante e dorata che lo rende unico.
Seguendo questa guida, potrete preparare a casa un vero pane integrale pugliese con lievito madre, come quello dei forni tradizionali, con tutto il profumo e il gusto autentico della nostra terra.


Ingredienti (per 3 pagnotte da circa 750 g l’una)
-
1 kg di farina integrale
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200 g di lievito madre rinfrescato (o 6-7 g. lievito di birra)
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20 g di sale (sciolto in acqua tiepida)
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600 ml circa di acqua tiepida
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Farina q.b. per spolverare
-
1 tazzina d’acqua per il forno
Antico e profumato, il Propato è un dolce che racconta una storia di unione e tradizione. Nasce nelle cucine delle famiglie pugliesi, quando il profumo delle spezie si mescolava alla gioia dei fidanzamenti e dei matrimoni, annunciando un legame destinato a durare per sempre.
Un gusto unico, che cambia da paese a paese
Origini lontane e influenze storiche
E se un giorno decidi di visitare il Gargano, in Puglia, sai cosa portare con te: un Propato, un assaggio autentico di storia e tradizione.
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Peperoni arrostiti al forno: il contorno più gustoso della cucina pugliese. Questo piatto racchiude i sapori autentici tradizionali, con ingredienti semplici e una preparazione facile.
Peperoni arrostiti: un piatto povero che racconta la Puglia
Ricetta dei Peperoni Arrostiti alla Pugliese
Ingredienti per i peperoni arrostiti pugliesi
- 5 peperoni misti (rossi, gialli e verdi)
- 2 spicchi d'aglio (tagliati a pezzetti)
- Abbondante olio extravergine d'oliva pugliese
- Sale q.b.
- Prezzemolo tritato (a piacere)
- Opzionale: Olive nere per un tocco extra di sapore
Procedimento passo dopo passo
Come arrostire i peperoni
- Lavate accuratamente i peperoni sotto acqua corrente.
- Asciugateli con un panno pulito e lasciate il picciolo intatto.
- Disponeteli su una teglia foderata con carta forno oppure direttamente sulla griglia del forno.
- Preriscaldate il forno a 180°C in modalità ventilata.
- Infornate i peperoni e lasciateli cuocere per 25-30 minuti, girandoli a metà cottura per garantire una doratura uniforme.
- Una volta cotti, trasferiteli subito in un sacchetto di carta (come quelli del pane) e chiudetelo bene.
Come spellare i peperoni facilmente
- Lasciate i peperoni nel sacchetto per 30 minuti: il vapore aiuterà a rimuovere facilmente la pelle.
- Una volta intiepiditi, eliminate il picciolo, i semi interni e la pelle esterna.
- Tagliateli a listarelle sottili e trasferiteli in una ciotola capiente.
Il condimento perfetto per i peperoni arrostiti
- Aggiungete olio extravergine d’oliva, l’aglio tritato e il sale.
- Mescolate bene e lasciate insaporire per almeno 10 minuti prima di servire.
- Servite i peperoni arrostiti come contorno per carne e pesce oppure gustateli con pane pugliese abbrustolito.
Consigli per servire i peperoni arrostiti
- Questo piatto è vegano e vegetariano, perfetto per chi cerca un'alternativa sana e gustosa.
- I peperoni arrostiti possono essere arricchiti con olive nere, o alici per un sapore più deciso.
- Ottimi anche come antipasto, possono essere serviti con patate lesse o su una bruschetta di pane pugliese.
Un piatto della cucina pugliese che conquista al primo assaggio
I peperoni arrostiti sono un contorno semplice e squisito, perfetto per accompagnare ogni piatto. Grazie alla loro consistenza morbida e al condimento profumato, conquistano al primo boccone. Preparali per un pranzo in famiglia o una cena speciale.
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Antichi e profumati, i Propati sono dolci che raccontano una storia di unione e tradizione. Nascono nelle cucine delle famiglie pugliesi, quando il profumo delle spezie si mescolava alla gioia dei fidanzamenti e dei matrimoni, annunciando un legame destinato a durare per sempre.
Un gusto unico, che cambia da paese a paese
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Articolo - "Storia e origine dei propati pugliesi" scritto da Clementina Urbano per Sedicipuglia – Cucina pugliese vera dal 2009.
La cucina quaresimale pugliese: semplicità, tradizione e sacrificio
La Quaresima è un periodo di riflessione, e la cucina pugliese ha sempre rispettato questa tradizione con piatti semplici ma ricchi di storia. Il "mangiare di magro" esclude la carne, ma valorizza legumi, verdure, pane raffermo, pasta e pesce, con ricette tramandate di generazione in generazione.
Un tempo, nelle case contadine, i pasti erano un rituale di essenzialità: si usavano ingredienti poveri, ma sapientemente combinati per creare piatti nutrienti. Il venerdì era il giorno più rigoroso, con pasti a base di legumi e verdure, mentre la domenica si concedeva qualcosa di più sostanzioso, come pasta con ricotta o pesce. In alcune famiglie, i più devoti sceglievano di rinunciare anche ai dolci, ma in altre si preparavano i quaresimali, biscotti semplici senza grassi animali.
I piatti della Quaresima in Puglia
Piatti a base di legumi e verdure
- Fave e cicoria – Piatto simbolo della tradizione povera pugliese, con crema di fave e cicoria amarognola.
- Pancotto con verdure selvatiche – Pane raffermo ammorbidito e insaporito con erbe di stagione.
- Ciceri e tria – Pasta e ceci piatto semplice e delizioso.
- Minestra di verdure e legumi – Una zuppa calda e nutriente con ceci, fagioli o cicerchie.
- Frittata di cipolle – Morbida e saporita, perfetta per accompagnare il pane casereccio.
- Frittata di lampascioni – Dal sapore amarognolo, tipica della primavera.
- Frittata di asparagi selvatici: - Dal sapore primaverle unico e ricco di sapore.
- Verdure maritate con uova - Piatto ricco dal sapore antico.
- Cascigno verdura con le uova - Piatto contadino semplice e genuino.
Piatti a base di pane, pasta e patate
- Friselle con pomodoro e olio – Pane biscottato inzuppato e condito con pomodori invernali, olio e origano.
- Pasta e ricotta – Cremosa e delicata, condita con pepe e un filo d’olio extravergine.
- Pasta e patate – Piatto povero ma sostanzioso, con pomodoro o in bianco.
- Orecchiette con cime di rapa – Piatto iconico pugliese, spesso senza acciughe durante la Quaresima.
- Bietole e pasta - Unione di sapori semplici e gustosi Pasta con la catalogna - Piatto gustoso e nutriente con retrogusto amarognolo e dolcezza dell'olio di oliva.
- Verza stufata e cavatelli con la verza - Sapori semplici che emozionano al primo assaggio.
Piatti a base di pesce (nei giorni consentiti)
- Baccalà con patate – Il pesce più usato nei giorni di magro, cotto con aromi e olio extravergine.
- Polpo alla pignata – Cotto lentamente con pomodoro e alloro in una pentola di terracotta.
- Seppie ripiene alla brindisina – Farcite con pane raffermo, erbe e spezie, poi cotte in umido.
Dolci quaresimali (se concessi)
- Quaresimali pugliesi – Biscotti semplici senza grassi animali, spesso aromatizzati con mandorle e spezie.
- Taralli dolci al vino – Senza burro né latte, perfetti per chi segue una Quaresima più rigorosa.
Curiosità
Un tempo, nelle famiglie pugliesi, il cibo della Quaresima era un modo per purificarsi e riscoprire la semplicità. Le uova e il pesce erano concessi solo in alcuni giorni, mentre il pane, i legumi e le verdure erano la base dell’alimentazione quotidiana.
La Quaresima in Puglia è un viaggio nella cucina povera, dove ogni piatto racconta una storia di sacrificio, ma anche di ingegno e tradizione.
La Settimana Santa in Puglia: riti, tradizione e digiuno
La Settimana Santa in Puglia è uno dei momenti più sentiti dell’anno, caratterizzato da riti solenni e antiche tradizioni che accompagnano il periodo di preghiera, digiuno e riflessione. Se la Quaresima rappresenta un tempo di preparazione spirituale, gli ultimi giorni prima della Pasqua intensificano il senso di sacrificio e devozione popolare.
Tra i riti più suggestivi della Settimana Santa in Puglia troviamo:
- Le Fracchie di San Marco in Lamis → Un antico rito che si svolge il Venerdì Santo, in cui grandi torce di legno vengono incendiate e portate in processione per illuminare il cammino della Madonna Addolorata.
- Il rito del Terremoto nella chiesa di Sant'Orsola a San Giovanni Rotondo → Si svolge durante la celebrazione dei Sepolcri, rievocando il momento della morte di Cristo. Durante il rito, un particolare effetto sonoro simula il terremoto narrato nei Vangeli, intensificando il senso di partecipazione e riflessione dei fedeli.
Durante la Settimana Santa, il digiuno si fa ancora più rigoroso, rievocando le antiche usanze di penitenza e raccoglimento che hanno sempre caratterizzato la Puglia.
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Articolo - "Piatti della Quaresima in Puglia" scritto da Clementina Urbano per Sedicipuglia – Cucina pugliese vera dal 2009.
La Zuppa di Ceci alla Pugliese è un primo piatto caldo e nutriente, perfetto per le sere invernali. È una ricetta della tradizione contadina, realizzata con pochi ingredienti semplici ma dal sapore autentico. In Puglia, questa zuppa viene preparata con ceci secchi, cotti lentamente con aromi e spezie per ottenere un piatto genuino e ricco di gusto. Può essere servita con crostini di pane, pane fresco o pasta, e volendo si può anche frullare per ottenere una consistenza più cremosa. Si conserva facilmente e può essere insaporita con olio, sale e limone.
La pasta e ricotta alla pugliese è un piatto della tradizione contadina, semplice e cremoso, perfetto per chi ama i sapori genuini della cucina autentica. Questo primo piatto tipico della cucina pugliese è preparato con ricotta fresca e pasta corta, mantenendo intatti i sapori della tradizione. Scopri come preparare questo delizioso capolavoro con questa ricetta facile e veloce.
Le nicchie, edicole votive e le statue di San Michele Arcangelo nel Gargano, in Puglia: protezione dalla peste, tradizione e fede popolare tra santuari e centri storici.
La Puglia ha un legame speciale con San Michele Arcangelo. Nelle masserie, lungo le strade di campagna e nei piccoli borghi del Gargano, si trovano statue, nicchie e immagini dell'Arcangelo, simbolo di protezione e speranza. Questa devozione è antica e si collega non solo alla storia locale, ma anche a percorsi sacri di importanza europea.
Alcuni dolci portano con sé il profumo di casa e il calore delle feste, raccontando storie che si tramandano di generazione in generazione. I propati della zita sono più di un semplice dolce: rappresentano un simbolo di unione, prosperità e celebrazione, profondamente legato alla tradizione culinaria pugliese. Preparati per i matrimoni, evocano l’amore e la cura con cui venivano impastati a mano, mentre il profumo di cannella si diffondeva nei vicoli, annunciando l’arrivo di giornate speciali.
Oggi, preparare i propati è un gesto che ci riporta alla tradizione, un modo per celebrare la semplicità e l’autenticità di un dolce che ha radici profonde nel nostro passato. Ogni morso racchiude la storia di una terra, di un tempo e di un amore che si rinnova ogni volta che si impasta. Preparare i propati della zita significa anche far rivivere una tradizione che, nonostante il passare degli anni, resta viva nei cuori di chi ancora crede nei valori autentici e nella bellezza delle cose semplici.SE DICI PUGLIA, DICI " NERO DI TROIA".
Dove si produce il Nero di Troia
Caratteristiche distintive del Nero di Troia
Questo vino si distingue per:
Colore: Rosso rubino intenso con riflessi granato.
Aroma: Profumi di amarene, prugne, violetta e spezie dolci.
Sapore: Strutturato ed elegante, con tannini vellutati e una buona acidità che lo rendono versatile.
Abbinamenti in cucina: il Nero di Troia a tavola
Il Nero di Troia è un vino che esalta i sapori della cucina pugliese. Si abbina perfettamente ai torcinelli, gustosi involtini di interiora di agnello cotti alla brace, e alla muscisca, carne essiccata tipica del Gargano.
Per gli amanti della carne alla brace, le bombette pugliesi e la tagliata di manzo sono perfette da accompagnare con questo vino. Anche i formaggi stagionati, come il caciocavallo podolico e il pecorino, trovano nel Nero di Troia un alleato ideale. Tra i primi piatti, spiccano le orecchiette al ragù, i cavatelli con sugo di cinghiale e la pasta al forno, che si sposano magnificamente con la sua struttura.
Le cantine più rinomate nella produzione di Nero di Troia
- Torrevento (Corato): Riconosciuta per il suo "Ottagono", primo Nero di Troia a ricevere la DOCG Castel del Monte Riserva nel 2014, simbolo di eccellenza nella vinificazione.
- Rivera (Andria): Famosa per il "Puer Apuliae", un Nero di Troia apprezzato per la sua struttura e complessità, premiato in diverse guide enologiche.
- Cantine Paradiso (Cerignola): Nota per l'"Angelo Primo", un Nero di Troia che esprime al meglio la ricchezza del territorio.
- Cantina di Ruvo di Puglia (Crifo): Punto di riferimento per la valorizzazione del Nero di Troia, con numerose etichette di alta qualità.
- Cantine Spelonga (Stornara): Celebre per il "Tyron", premiato in concorsi internazionali, rappresenta un’interessante espressione moderna del vitigno.
-Antica Enotria (Cerignola): Produce il "Contessa Staffa", un vino elegante e apprezzato dagli esperti.
Il Nero di Troia non è solo un vino, ma un emblema dell’enogastronomia pugliese. Ogni calice racchiude il sapore e la storia di un territorio unico, celebrando tradizione e passione. Perfetto per accompagnare i piatti tipici o per occasioni speciali, il Nero di Troia offre un’esperienza sensoriale che rende omaggio alla ricchezza della Puglia.
E PER LE VACANZE DI NATALE, UNA BOTTIGLIA DI NERO DI TROIA, CI STA!
Buon viaggio e buon gusto nei vini della Puglia!
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