Alcuni dolci portano con sé il profumo di casa e il calore delle feste, raccontando storie che si tramandano di generazione in generazione. I propati della zita sono più di un semplice dolce: rappresentano un simbolo di unione, prosperità e celebrazione, profondamente legato alla tradizione culinaria pugliese. Preparati per i matrimoni, evocano l’amore e la cura con cui venivano impastati a mano, mentre il profumo di cannella si diffondeva nei vicoli, annunciando l’arrivo di giornate speciali.
Oggi, preparare i propati è un gesto che ci riporta alla tradizione, un modo per celebrare la semplicità e l’autenticità di un dolce che ha radici profonde nel nostro passato. Ogni morso racchiude la storia di una terra, di un tempo e di un amore che si rinnova ogni volta che si impasta. Preparare i propati della zita significa anche far rivivere una tradizione che, nonostante il passare degli anni, resta viva nei cuori di chi ancora crede nei valori autentici e nella bellezza delle cose semplici.Some desserts carry the scent of home and the warmth of celebrations, telling stories passed down from generation to generation. Propati della zita are more than just a sweet treat: they symbolize unity, prosperity, and celebration, deeply rooted in Puglian culinary tradition. Prepared for weddings, they evoke love and care, kneaded by hand while the scent of cinnamon filled the narrow streets, announcing special days ahead.
Today, making propati is a way to reconnect with tradition — a celebration of simplicity and authenticity. Every bite tells the story of a land, a time, and a love that renews itself every time this dough is shaped. To prepare propati della zita means to keep alive a tradition that, despite the passing of time, remains in the hearts of those who still believe in authentic values and the beauty of simple things.
The magical scent of cinnamon
The warm aroma of cinnamon, the oven heating the house, and the sweet anticipation: Propati della zita embody the spirit of an ancient celebration. Originating from San Giovanni Rotondo, this soft and spiced sweet is lovingly prepared for weddings, symbolizing sweetness and best wishes for the couple. Every family preserves its own version, making this tradition truly unique. Though propati are strongly associated with weddings, they are also commonly prepared for Easter and other festive occasions.
If you’d like to taste a piece of this ancient custom, here’s a smaller version of the recipe, perfect for preparing just 4 propati.
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This recipe has been simplified in ingredients and portions, ideal for anyone making propati for the first time! It’s one of those beloved recipes I keep close to my heart — an ancient tradition I’m happy to share. As my mother always says: “Learn the craft and save it for later! Let’s get started.”

Antichi e profumati, i Propati sono dolci che raccontano una storia di unione e tradizione. Nascono nelle cucine delle famiglie pugliesi, quando il profumo delle spezie si mescolava alla gioia dei fidanzamenti e dei matrimoni, annunciando un legame destinato a durare per sempre.
Un gusto unico, che cambia da paese a paese
Origini lontane e influenze storiche
E se un giorno decidi di visitare il Gargano, in Puglia, sai cosa portare con te: un pezzo di Propato, un assaggio autentico di storia e tradizione.
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Articolo - "Storia e origine dei propati pugliesi" scritto da Clementina Urbano per Sedicipuglia – Cucina pugliese vera dal 2009.
Il Propato è un dolce pasquale pugliese tradizionale del Gargano, caratterizzato da un impasto fragrante e un intenso profumo di spezie e cannella. Antichissimo e dalla forma simile a un tarallo, viene preparato secondo una ricetta tramandata da generazioni.
Scopri la ricetta originale del Propato del Gargano, con ingredienti e procedimento dettagliato per prepararlo a casa.

🌿 La Pasqua in Puglia è un viaggio tra tradizione e sapori autentici. Scopri i dolci e le ricette più amate della cucina pugliese, dalle fragranti scarcelle ai deliziosi propati, passando per il cremoso cavicione alla ricotta, il caratteristico pizzo palumbo e il tradizionale canestrello. Qui troverai tante altre ricette antiche e poco conosciute per fare un viaggio tra sapori autentici e celebrare la Pasqua con gusto! Dai piatti tipici ai dolci simbolici, ogni ricetta racconta una storia di famiglia e territorio.
Poperati di Monte Sant'Angelo: il dolce dell'Amor e del matrimonio -
Tra i dolci più iconici del Gargano spiccano i poperati, conosciuti anche come "prupate". Questi grandi dolci a forma di ciambella, tipici di Monte Sant’Angelo, Manfredonia e altri paesi del Gargano, rappresentano un legame profondo con la storia e le tradizioni locali. La loro origine, di chiara derivazione albanese, richiama il periodo del dominio degli Skanderbeg nella regione.
Considerati un dolce simbolico delle grandi occasioni, i poperati venivano preparati per fidanzamenti e banchetti nuziali, arricchendo le celebrazioni con il loro sapore unico e speziato. Salvaguardare questa ricetta significa proteggere la nostra storia e mantenere vivo un patrimonio culturale che unisce sapori e memoria.
Questa ricetta autentica, trasmessa da un forno storico di Monte Sant’Angelo, rappresenta una versione tradizionale dei poperati. Tuttavia, ogni panificio ha la sua variante, così come le diverse località del Gargano. Alcuni utilizzano il lievito madre, altri il lievito di birra o persino il lievito per dolci, conferendo al dolce caratteristiche sempre uniche e irripetibili.
Ingredienti:
- 3 kg di farina
- 1 litro di vino cotto
- 500 g di zucchero
- 4 uova
- Buccia grattugiata di un limone e di un'arancia
- 1 cucchiaio di cannella
- Un po' di liquore dolce (a piacere)
- 100 gr. di mandorle abbrustolite e tritate
- 150 gr. olio di oliva
- Chiodi di garofano tritati, facoltativi
- pepe.

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Tra le specialità gastronomiche del periodo pasquale in Puglia:
Scarcella: Dolce pasquale a forma di ciambella decorata con uova colorate, simbolo di fertilità e rinascita, con sapore simile a un biscotto.
Propati al Vin Cotto: Dolce tradizionale pugliese dal sapore ricco e intenso, preparato con mosto cotto, mandorle, cannella e chiodi di garofano. Simbolo delle radici culinarie antiche del Gargano e della Puglia. E' un vero tesoro culinario del Gargano e della Puglia.
Propati del Gargano: Dolci distintivi, variano tra i paesini. I "Propati della Zita" di San Giovanni Rotondo, celebri per il loro aroma di cannella e la ricca storia, sono particolarmente apprezzati.
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Il Crapio: il dolce pasquale della tradizione pugliese
Nel passato glorioso delle nostre famiglie, i Crapi erano un simbolo imprescindibile delle festività pasquali. Esibiti con orgoglio nelle case, trovavano il loro posto d’onore ogni volta che il sacerdote faceva visita per la benedizione pasquale. La loro presenza non era casuale: il numero dei Crapi preparati corrispondeva esattamente a quello dei bambini presenti in famiglia, un gesto di buon auspicio e continuità.
Un dolce carico di simbolismo e storia
Il Crapio non è solo un dolce, ma un vero e proprio racconto della tradizione popolare pugliese. Ogni suo elemento ha un significato profondo:
- Le uova rappresentano la vita, la fertilità e la rinascita.
- La treccia simboleggia l’unione, il legame e l’eternità.
- Il pane dolce richiama il corpo di Cristo, sottolineando il valore sacro della Pasqua.
La sua preparazione era un rito che univa le generazioni, con le nonne e le madri intente a impastare, mentre i bambini osservavano con curiosità e trepidazione, in attesa del giorno in cui avrebbero potuto finalmente assaporarlo.
La Quarantana: il simbolo della Quaresima nel Gargano, Puglia
Manca ormai poco alla fine della Quaresima e, con essa, si avvicina il momento di gustare il Crapio. Questo dolce segna il passaggio dalla penitenza alla festa, proprio come accade con la Quarantana, un’antica figura della tradizione pugliese.
Nota anche come "pupa impiccata", la Quarantana è una bambola di stoffa vestita di nero, appesa tra i balconi delle case e delle vie del paese. Simbolo di lutto e sacrificio, rappresenta metaforicamente i giorni di astinenza, penitenza e preghiera che precedono la Pasqua.
Alla sua base viene fissata una patata, in cui sono infilate sette penne di gallina, una per ogni settimana di Quaresima. Ogni domenica, in un rito antico che purtroppo si sta perdendo, veniva tolta una penna, fino a giungere alla Domenica di Pasqua, quando la Quarantana veniva bruciata o distrutta, segno della fine del periodo quaresimale e dell’arrivo della resurrezione.
Un rituale antico che rischia di scomparire
Oggi, la tradizione del Crapio e della Quarantana resiste nelle case di chi ancora porta avanti con orgoglio la cultura e le usanze popolari. Tuttavia, molte di queste tradizioni stanno lentamente svanendo, lasciando spazio a nuove abitudini.
Riscoprire e preparare il Crapio significa riportare in vita la memoria delle nostre radici, celebrando non solo la Pasqua, ma anche l’eredità culturale che ci è stata tramandata.
Come preparare il Crapio: la ricetta originale
Ingredienti
Per l'impasto
- 875 g di farina 00
- 375 g di zucchero semolato
- la buccia grattugiata di 1 limone non trattato
- 3 uova fresche intere
- 1 bustina meno un po' di lievito per dolci
- 1 bustina di vanillina
- 50 ml di olio extravergine d'oliva
- ½ cucchiaio colmo di cannella in polvere
- 125 ml di vino bianco secco
Per la decorazione
- ½ limone non trattato
- 187 g di zucchero per la bollitura del vino
- 1 tuorlo d'uovo per spennellare
- Confetti bianchi e colorati
- Codette di zucchero
Procedimento passo dopo passo
1️⃣ Preparazione dell'impasto
- Fate bollire il vino bianco con mezzo limone e 187 g di zucchero.
- Nel frattempo, battete le uova con lo zucchero rimanente fino a ottenere un composto spumoso.
- Setacciate la farina su una spianatoia e formate una fontana.
- Aggiungete il composto di uova al centro e unite il vino bollito con zucchero, l’olio, la buccia di limone grattugiata, la cannella e il lievito.
- Se usate la planetaria, battete prima le uova, aggiungete i liquidi e infine incorporate la farina con gli altri ingredienti.
- Impastate fino a ottenere un composto morbido e leggermente appiccicoso. Evitate di lavorarlo troppo.
2️⃣ Creazione della forma del cestino
- Prendete una porzione dell’impasto e stendetelo su un piano infarinato fino a ottenere una sfoglia di circa 1,5 cm di spessore. Con l'aiuto di un mattarello, stendete la pasta fino a ottenere una sfoglia ovale.
- Adagiate al centro della sfoglia le uova sode (possibilmente divise a metà).
- Richiudete la sfoglia sopra le uova, piegandola in due con delicatezza.
- Sigillate i bordi con cura, pressando leggermente intorno alle uova per eliminare eventuali bolle d’aria. Assicuratevi che sia chiuso perfettamente.
3️⃣ Decorazione del Crapio
- Con un coltello, effettuate dei tagli a 1 cm di distanza lungo i bordi del dolce, lasciando intatta la parte superiore.
- Chiudete i lembi in modo alternato, premendoli con delicatezza con un dito per creare un effetto intrecciato.
4️⃣ Preparazione del manico del cestino
- Prendete un pezzo d’impasto e formate un rotolino lungo circa 70 cm e spesso 1 cm.
- Dividetelo in tre parti uguali e intrecciatelo delicatamente per creare il manico del cestino a treccia.
5️⃣ Creazione delle rose decorative
- Prendete una porzione di impasto e formate un piccolo rotolino.
- Schiacciatelo leggermente con il mattarello.
- Con un coltello, effettuate dei tagli a ½ cm di distanza lungo la strisciolina, lasciando intatta la parte inferiore.
- Arrotolate la striscia su se stessa per ottenere una rosa di pasta.
6️⃣ Fissaggio delle decorazioni
- Incollate le rose ottenute ai lati del manico del cestino utilizzando un po’ di tuorlo d’uovo per garantire una migliore adesione.

7️⃣ Spennellatura e rifinitura
- Sbattete energicamente un tuorlo d’uovo e spennellate delicatamente l’intera superficie del Crapio, assicurandovi di distribuirlo uniformemente.
- Inserite due confetti bianchi all’interno delle roselline per completare la decorazione.
8️⃣ Decorazione finale con confetti e codette
- Arricchite il Crapio con confetti colorati e codette di zucchero, distribuendoli in modo armonioso sulla superficie del dolce.
- Questo tocco finale conferirà vivacità e un effetto festoso.
9️⃣ Cottura in forno
- Trasferite i Crapi in forno preriscaldato a 200°C.
- Cuocete per circa 30 minuti, riducendo la temperatura a 180°C dopo i primi 15 minuti.
- Una volta cotti, lasciateli raffreddare su una gratella, permettendo ai profumi di diffondersi nell’aria.
Con questa delizia pasquale avvolta di tradizione e simbolismo, vi auguro di trascorrere una Pasqua all’insegna della gioia, della condivisione e della dolcezza.
Che il profumo dei Crapi riempia la vostra casa di calore e allegria, mentre condividete momenti preziosi con i vostri cari. all'insegna della tradizione e della gratitudine. Buona Pasqua a tutti voi!