- 125 gr. di burro ammorbidito,
- 210 gr. di farina 00,
- 4 uova,
- 215 gr. di zucchero semolato,
- 1 bustina di lievito per dolci,
- un pizzico di bicarbonato di soda,
- 125 gr. di latte,
- aroma mandorla o 2 bustine di vanillina.
- Stampo a forma di cuore.
- 800g di bietole
- 300g di funghi champignon
- 4 spicchi d'aglio interi
- 150g di formaggio magro a fiocchi
- 2 uova
- 10 fogli di pasta fillo
- 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
- Un pizzico di curry
- Sale q.b
Oggi ho deciso di dedicarmi un po' a me stessa e a ciò che mi fa stare bene e mi rilassa. Ho curato i miei ciclamini, ho creato delle candele profumate alla verbena e ho preso in mano delle splendide tele in lino che ho conservato pazientemente, con l'intenzione di incorniciarle.
Con queste attività, potrete conoscere un lato diverso di me! Sono passati molti anni dall'ultima volta che ho preso in mano un ago, ma come si suol dire, c'è un tempo per tutto. È come quando si acquista un libro e non lo si legge fino a quando non si crea quell' alchimia che ci riporta, come per magia, a vivere quell'avventura! È una passione che forse è rimasta sempre con me, pronta a riemergere quando meno me lo aspetti.
Le cartellate, conosciute anche come "Carangi" in alcune zone della Puglia, sono uno dei dolci natalizi più amati della cucina tradizionale pugliese. Con la loro forma a rosetta, croccanti e avvolte dal profumo del vincotto o del miele, sono un richiamo irresistibile alle feste e alle tradizioni di famiglia.
Prepararle è un rito che si tramanda di generazione in generazione, un momento di condivisione e amore, dove mani sapienti piegano e intrecciano la pasta con cura. Immancabili sulle tavole natalizie, accanto a delizie come le pizze fritte, e i calzoncelli con i ceci, le cartellate rappresentano il cuore delle feste pugliesi.
Scopri di seguito la ricetta passo passo per preparare questo dolce che racconta tutta l’autenticità e la bellezza della tradizione pugliese.
Gli Scaldatelli, più comunemente noti come taralli, sono un pilastro della gastronomia pugliese, perfetti da sgranocchiare in ogni momento della giornata: possono essere un antipasto, uno spuntino o il perfetto fine pasto, specialmente se abbinati a un vino rosso robusto. Ne esistono innumerevoli varianti in commercio: dal peperoncino al pepe nero, dalla pizza alla cipolla, dalle olive al sesamo, e così via. Sebbene la forma più diffusa sia quella circolare, non è raro incontrarli in versioni allungate.
Nel mio paese, è tradizione prepararli in casa durante le festività pasquali, insieme ai taralli dolci questi ultimi ricoperti di una deliziosa glassa zuccherata. Potreste chiedervi perché ne parlo proprio ora: il motivo è semplice, soddisfare una "voglia" di mia sorella, che è venuta in Puglia per le vacanze di Natale. Io e mia madre, colti dalla richiesta, non abbiamo esitato a prepararli, cogliendo l'occasione per me di imparare e conservare questa preziosa ricetta. Per la preparazione, abbiamo scelto ingredienti naturali: farina biologica tipo 00, olio extravergine di oliva, ricco di grassi insaturi, e semi di finocchio, noti per le loro proprietà carminative, capaci di ridurre i gas intestinali.